Abbiamo spesso affrontato tematiche riguardanti la questione della cybersecurity strettamente correlata agli incidenti di sicurezza, fisica e logica, generati dagli attacchi informatici in ambito sanitario, un settore che oggi rappresenta il maggior target in fatto di incursioni hacking
Le Smart City sono vulnerabili; e lo sono, sia nei confronti delle minacce antropiche (attentati terroristici, cybercrime, malfunzionamenti, etc.) sia a seguito di eventi naturali (black out elettrici, eventi climatici, terremoti, etc.).
Abbiamo assistito in questi ultimi anni a un esponenziale sviluppo dei sistemi droni, sia come livello di tecnologia disponibile – e quindi di sviluppo – che come possibilità di utilizzo. Impiegati inizialmente in ambito militare, oggi i sistemi droni sono praticamente alla portata di tutti; infatti vengono sempre più usati nel tempo libero, come vero hobby, e,soprattutto, in ambito professionale.
Sappiamo come i “nuovi” terroristi si siano adeguati tecnologicamente, giacché sono in “Rete”: in modalità realtime, utilizzano il supporto tecnologico fornito loro dal web, come una formidabile piattaforma mesh, disseminando i loro messaggi di propaganda destabilizzante, attaccano a livello cyber
In questo contributo cercheremo di analizzare la componente sicurezza nell’ambito degli istituti scolastici (scomponendola nei relativi ambiti della security e della safety), un settore decisamente complesso dove – purtroppo – il ritardo culturale e politico gioca ancora un ruolo determinante
Molto spesso il concetto di sicurezza viene percepito come un costo e non come un investimento, dimenticando che, al contrario, si tratta proprio di un investimento attraverso il quale possiamo operare consentendoci di vivere una vita più serena
Dal momento della presentazione della clip video di questo nuovo progetto, durante lo svolgimento di secsolutionforum 2021, sono state centinaia le visualizzazioni, evidenziando un feedback di sicuro interesse
All’interno di un sistema giuridico come il nostro, possiamo ritenere etico chiede ai propri cittadini di rinunciare ad un diritto fondamentale in cambio di un falso dovere tecnologico, seppur riferito alla propria salute? Vale davvero, nella fattispecie, il machiavellico assunto che “il fine giustifica i mezzi”?
Negli ultimi venti anni la tecnologia è passata da un semplice codice numerico (PIN) ai lettori della geometria della mano, dalla lettura delle impronte digitali alla scansione dell’iride, sino ad arrivare, oggi, alla grande rivoluzione biometrica della geometria del volto.
Il tema della sicurezza urbana, da anni oggetto di costante riflessione sociologica e criminologica nel governo delle città, occupa giornalmente un ruolo predominante nella società, tanto nel dibattito politico quanto nell’opinione pubblica. In realtà, il valore di questa locuzione - utilizzata abitualmente in diversi contesti - è assai più complesso di quanto non emerga dall’uso mediatico e politico che viene proposto