CSI geologia: chi ha ucciso i dinosauri? L’ipotesi dell’impatto dal cielo

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Nuove evidenze circa gli ultimi giorni dei dinosauri dagli strati rocciosi dell’epoca

Sotto le acque turchesi del penisola messicana dello Yucatan si trova la scena del crimine di un omicidio di massa. Praticamente in un attimo, in termini geologici, la maggior parte delle specie animali e vegetali di tutto il mondo si estinsero. Oggi, dopo avere perforato la roccia per centinaia di metri, gli investigatori hanno finalmente raggiunto “l’impronta” lasciata dai sospetti autori di questa strage. Si tratta dell’impronta lasciata dal più famoso impatto di una roccia spaziale con la Terra.

Conosciuto come Chicxulub (la guancia di shuh-loob), potrebbe essere il killer dei dinosauri.

Gli scienziati stanno ancora ricostruendo la timeline dettagliata dell’apocalisse dei dinosauri. Presso il sito dell’impatto dove un asteroide (o forse una cometa) si è schiantato sulla superficie terrestre, gli investigatori tentano di ricostruire le impronte lasciate dal criminale.

In un attimo, si formarono montagne, in Nord America, un altissimo tsunami torreggiò sopra piante e animali seppellendoli sotto spessi cumuli di macerie. Enormi quantità di detriti vennero scagliati negli strati alti dell’atmosfera, oscurando tutto il mondo. Il pianeta si raffreddò e rimase così per anni.

Ma l’asteroide potrebbe non aver agito da solo.

La vita sulla Terra poteva già essere nei guai. Sono sempre più numerose le evidenze che, nello stesso periodo, un supervulcano sia intervenuto a fare da complice al responsabile del super impatto. Eruzioni, avvenute in quella che oggi è l’India, vomitarono nell’oceano roccia fusa e gas caustici che probabilmente acidificarono le acque. Tutto questo potrebbe aver destabilizzato l’ecosistema per molto tempo, prima e dopo l’impatto dell’asteroide. La scossa dovuta a tale impatto può anche avere potenziato le eruzioni, come sostengono alcuni ricercatori.

Insomma, ad oggi non è chiaro chi abbia materialmente commesso il crimine, un impatto, vulcanismo o entrambi. Nell’ultimo decennio abbiamo imparato molte cose su quel periodo ma resta molto difficile distinguere tra le due possibili cause o concause.



L’unica certezza è che una estinzione di massa ha avuto luogo circa 66 milioni di anni fa. L’evidenza di questo fatto è visibile negli strati di roccia che segnano il confine tra il Cretaceo e il Paleogene. I fossili, fino a quel momento abbondanti, improvvisamente scompaiono dagli strati rocciosi. Studi sui fossili trovati (o non trovati) nel confine tra questi due periodi – noto come confine K-Pg – mostrano che circa tre su quattro specie vegetali e animali si estinsero più o meno contemporaneamente, dal feroce Tyrannosaurus rex al microscopico plancton.

Tutto ciò che è vivente oggi Terra oggi fa risalire la sua discendenza ai pochi fortunati che sopravvissero.

Nel corso degli anni, gli scienziati hanno accusato molti possibili colpevoli per questa apocalisse preistorica. Tra le diverse teorie si è parlato di piaghe globali, c’è perfino chi ha suggerito che l’esplosione di una supernova potrebbe avere fritto il pianeta. Nel 1980, però, un team di ricercatori, riportò la scoperta che, lungo il confine K-Pg, in tutto il mondo, è presente una enorme quantità di iridio.

L’iridio è un elemento raro nella crosta terrestre ma abbondante in alcuni asteroidi e altre rocce spaziali. La scoperta fu considerata probante per l’impatto di una roccia killer ma, senza un cratere, l’ipotesi non poteva essere confermata.

Cumuli di detriti da impatto hanno portato i cacciatori di crateri ai Caraibi e, alla fine, gli scienziati hanno finalmente identificato la pistola fumante – il cratere nascosto.

Si trova nei pressi della città costiera messicana di Puerto Chicxulub. (Il cratere in realtà era stato scoperto alla fine del 1970 dai geologi delle compagnie petrolifere che avevano usato le variazioni nella gravità terrestre per visualizzare l’area del cratere, ampia oltre 180 chilometri. Sulla base della profondità e dell’estensione del cratere, gli scienziati ritengono che nell’impatto fu liberata 10 miliardi di volte più energia che nell’esplosione della bomba atomica sganciata su Hiroshima, in Giappone, nel 1945.

Ok, abbiamo un indizio importante ma non è chiaro come questo impatto, per quanto potente, possa avere ucciso quasi tutte le piante e gli animali del mondo.

A quanto sembra, l’assassinio di massa non può averlo commesso l’impatto.

Il colpevole fu il buio che seguì.

La terra tremava. raffiche potenti di vento rovente percorrevano l’atmosfera. Dal cielo piovevano detriti, fuliggine e polvere, sollevati dall’impatto e dagli incendi che lo seguirono, riempivano il cielo creando una grande ombra su tutto il pianeta che bloccò la luce del sole.

Quanto è durata l’oscurità? Alcuni scienziati hanno simulato la lunghezza e la gravità del global cooldown. E deve essere stato veramente drammatico, riferisce Clay Tabor, ricercatore che opera presso il National Center for Atmospheric Research di Boulder, in Colorado. Come paleoclimatologo, studia il clima delle epoche antiche e lui ed i suoi colleghi hanno ricostruito una sorta di scena del crimine digitale. È stata una delle simulazioni al computer più dettagliate mai realizzate dell’effetto dell’impatto sul clima.

La simulazione inizia stimando il clima prima dell’impatto. I ricercatori hanno determinato il clima dell’epoca attraverso prove geologiche su piante e sui livelli di anidride carbonica atmosferica dell’epoca. Poi arrivò la fuliggine. Una stima la fa ammontare a circa 70 miliardi di tonnellate, il peso equivalente di circa 211.000 Empire State Building!

Alcune aree sarebbero stati colpite in modo particolarmente duro. In generale, sembra che alle zone interne sia andata peggio che a quelle costiere. Questo potrebbe contribuire a spiegare perché alcune specie e alcuni ecosistemi hanno resistito mentre quasi tutti gli altri sono morti.

Ci vollero sei anni perché la luce solare tornasse ai livelli precedenti all’impatto. Due anni dopo, la temperatura della Terra salì a livelli più alti di quanto fossero prima dell’impatto perché tutto il carbonio scagliato in aria dall’impatto provocò un intenso effetto serra. In ultima analisi, alla fine il mondo si scaldò di parecchi gradi.

Ma fu il freddo fu l’arma letale.

In Montana, Wyoming e Dakota, si trova un antico cimitero. Si chiama Hell Creek Formation ed è un paradiso per i cercatori di fossili, un paradiso di centinaia di chilometri quadrati. L’erosione ha scoperto moltissime ossa di dinosauro. Alcune sporgono dal terreno, pronte per essere raccolte e studiate.

Robert DePalma è un paleontologo del Museo di Storia Naturale di Palm Beach in Florida. Ha lavorato nelle Badlands di Hell Creek, a migliaia di chilometri dal cratere Chicxulub. E lì ha trovato qualcosa di sorprendente: i segni di un maremoto.

Il sedimento conteneva iridio e detriti vetrosi formati dalle rocce vaporizzate dall’impatto. Erano presenti anche fossili di specie marine, come ammoniti.

Le nuove prove sembrano confermare che l’apocalisse dei dinosauri fu causata da un impatto dal cielo.

Ma una parte degli scienziati non è d’accordo: per loro la morte non venne dal cielo bensì dal basso, dalle profondità della Terra: dai vulcani.

Seconda parte: l’ipotesi vulcanismo

 

 

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