Brevi considerazioni sulle scoperte di Cassini annunciate dalla NASA

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La sonda spaziale Cassini della NASA ha scoperto la presenza di idrogeno molecolare nei pennacchi, composti di gas e particelle ghiacciate, sprigionati, attraverso un fenomeno analogo ai geyser terrestri,  dalla luna di Saturno Encelado. La scoperta significa che la piccola luna ghiacciata, che ha un oceano esteso per tutta la circonferenza sotto la crosta ghiacciata, possiede una fonte interna che sprigiona calore ed energia chimica, fenomeni utili ai processi biologici che potrebbero creare condizioni adatte allo sviluppo della vita. I rilievi di Cassini offrono l’occasione per alcune considerazioni relative alle possibilità che vi sia vita oltre la Terra. L’evidenza dimostra che Encelado è un mondo geologicamente attivo, con un nucleo caldo che, attraverso bocchette idrotermali, geyser e vulcani sottomarini fornisce acqua calda e minerali alla mistura che compone l’oceano di Encelado. Conosciamo questo fenomeno perché sulla Terra abbiamo potuto osservare eventi del tutto simili. Sulla Terra, queste bocchette idrotermali permettono l’esistenza di fiorenti colonie di organismi, unicellulari e complessi, anche in assenza di luce solare. Secondo i ricercatori della NASA, Encelado dovrebbe possedere tutti e tre gli ingredienti che gli scienziati ritengono necessari per los viluppo della vita: acqua liquida, fonte di energia (come la luce solare o energia chimica) e gli ingredienti chimici giusti (come il carbonio, l’idrogeno, l’azoto, l’ossigeno). L’osservazione dei pennacchi era già stata ben fotografata da Hubble e confermata da Cassini, portando gli scienziati a far effettuare alla sonda un volo quasi radente attraverso uno dei pennacchi per poterne rilevare la composizione.

Cassini non è attrezzata per individuare la vita e non ha trovato alcuna prova che su Encelado vi sia vita, far luce su questo potrebbe toccare ad una delle prossime missioni previste dalla NASA, la prima delle quali sarà la sonda Europa Clipper che sarà lanciata nel 2020. Europa Clipper avrà come interesse preminente lo studio del satellite gioviano Europa, dove si sono osservati gli stessi pennacchi di Encelado ed il sospetto che si tratti, a sua volta, di un mondo oceanico, con condizioni simili a quelle di Encelado, è molto forte. Se la missione Europa Clipper dovesse confermare che la luna gioviana ha anch’essa condizioni ambientali potenzialmente favorevoli alla nascita della vita, non potremmo che considerare accresciute le probabilità che la vita non sia un fenomeno esclusivo della Terra.

L’aspetto interessante delle ultime scoperte è, senza ombra di dubbio, almeno un altro oggetto del nostro sistema solare, a parte la Terra, potenzialmente potrebbe ospitare la vita. Sappiamo che anche Marte, circa due miliardi di anni fa, offriva condizioni adatte. Se si dovesse arrivare a conclusioni simili anche per Europa, dovremmo concludere che i mondi, in grado di offrire condizioni idonee allo sviluppo della vita, sono molto più numerosi di quanto potessimo sospettare. Di più, se le future missioni verso Encelado ed Europa dovessero scoprire le prove dell’esistenza di vita, sia pure unicellulare e al livello più semplice della scala evolutiva, non potremmo che concludere che, nell’universo, la vita sia un fenomeno comune.

E se la vita si dovesse confermare come un evento comune della storia dell’universo, dovremmo cominciare a porci seriamente degli interrogativi sul come interagire, un domani, con eventuali forme di vita intelligente. Al contrario, l’eventuale conferma di assenza di vita negli altri mondi del sistema solare, potrebbe costituire il via libera verso lo sfruttamento minerario di questi mondi, dove, evidentemente, sussistono le condizioni per una colonizzazione, sia pure parziale e finalizzata.



Insomma, davanti all’umanità si schiude un futuro sempre più interessante ed avventuroso e, forse, anche nuove, grandi, responsabilità. Il futuro si prospetta sempre più interessante.

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