Asteroidi pericolosi

Sappiamo che, ogni tanto, un grande asteroide collide con il nostro pianeta, qualche volta provocando eventi a livello di estinzione globale. Ora gli scienziati stanno cercando di capire come individuare con il più largo anticipo possibile quali asteroidi sono destinati ad impattare con la Terra, in modo di poter studiare come deviarlo dalla sua traiettoria prima che diventino pericolosi.

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Un asteroide è una roccia spaziale di dimensioni variabili che si muove attraverso il sistema solare. Generalmente non ha una forma sferica e il suo diametro è inferiore al chilometro.
Si pensa che gli asteroidi siano residui del disco protoplanetario che non sono stati incorporati nei pianeti, durante la formazione del Sistema Solare. La maggior parte degli asteroidi si muove all’interno della fascia principale che si trova tra Marte e Giove, Altri hanno spesso orbite caratterizzate da un’elevata eccentricità.
Qualsiasi potenziale collisione tra la Terra e un asteroide rappresenterebbe uno scenario di crisi molto alto. Gli impatti con grandi oggetti celesti (di diametro superiore a 1 chilometro) possono verificarsi solo rare volte nell’arco di milioni di anni, ma un evento del genere avrebbe buone probabilità di porre fine alla civiltà così come la conosciamo.
La maggior parte degli astronomi concorda sul fatto che sia giustificato un approccio attivo allo studio degli asteroidi e dei mezzi, disponibili o futuri. per deviarli. A tal fine, un gruppo di ricercatori del MIT sta sviluppando una procedura che consenta di prendere decisioni rapide e con il maggior preavviso possibile su quale metodo utilizzare per prevenire qualsiasi grande impatto futuro.
In un articolo pubblicato il mese scorso su Acta Astronautica, i ricercatori hanno presentato i risultati delle loro analisi cercando di far luce sui temi più importanti, ovvero dalla dimensione dell’oggetto alla quantità di preavviso disponibile.
Il team ha focalizzato la propria attenzione su due asteroidi abbastanza grandi e noti, chiamati Apophis e Bennu. Entrambi hanno traiettorie che potrebbero essere ragionevolmente classificate, in termini interstellari, come “near-earth asteroids(NEA, dall’inglese “asteroidi vicini alla terra”).
Nel disegnare il loro quadro, i ricercatori hanno preso in considerazione tre variabili principali: le dimensioni e le caratteristiche di velocità dell’asteroide, la vicinanza a un “buco della serratura gravitazionale” e con quanto preavviso ci potrebbero essere degli avvertimenti per gli scienziati.
È importante sottolineare che la nuova metodologia di decisione si concentra su quanto di ogni fattore sia ancora sconosciuto, con l’obiettivo di arrivare a conoscere il più possibile questi elementi per prevenire un forte impatto di un asteroide col pianeta Terra.
L’autore principale Sung Wook Paek descrive questo processo per arrivare alla “configurazione ottimale della missione” come un processo più lungimirante di altri. “Gli scienziati hanno principalmente considerato le strategie di deflessione dell’ultimo minuto, quando l’asteroide è già passato attraverso un “buco della serratura gravitazionale” ed è prossimo ad una collisione con la Terra. A noi interessa prevenire il passaggio attraverso tale buco della serratura ben prima dell’impatto sulla Terra e l’obiettivo di questo lavoro è farci capire come riconoscere preventivamente quali oggetti sono destinati a collidere con il nostro pianeta”.

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