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G2 (MODERATE) GEOMAGNETIC STORM WATCH ISSUED – VALID FOR 16-17 JUL 2017

published: Friday, July 14, 2017 11:52 UTC

Tra il 16 ed il 17 luglio la Terra sarà colpita da una moderata tempesta geomagnetica causata dalla grande macchia solare orientata verso il nostro pianeta individuata nei giorni scorsi. Si tratta di una previsione del Noaa, l’agenzia governativa statunitense che monitora gli oceani e l’atmosfera.

Secondo il Noaa, la tempesta sarà di livello G2 su una scala da 1 a 5.

Ad essere disturbati dalla tempesta geomagnetica saranno le comunicazioni radio, alle latitudini più vicine al polo nord, sistemi come le centrali elettriche potrebbero registrare sbalzi di tensione e danni ai trasformatori. Mentre potrebbero essere necessarie manovre di orientamento e correzione dell’orbita dei satelliti e della Stazione spaziale. Durante questi fenomeni, infatti, l’alta atmosfera subisce un innalzamento della temperatura e della densità. Questo fa sì che gli oggetti in orbita bassa come satelliti e la stessa Iss possano essere rallentati e quindi trascinati verso il basso.
L’effetto più spettacolare provocato dalla tempesta solare saranno spettacolari aurore, visibili a latitudini molto più basse rispetto al normale. Lo Space weather prediction center stima che potrebbero arrivare addirittura a New York per gli Stati Uniti, Scozia, Danimarca (ma con la possibilità che si vedano anche nel nord della Germania) per l’Europa.

Le tempeste geomagnetiche si verificano quando una eruzione solare (Coronal mass ejection) è diretta verso la Terra e le particelle cariche sotto forma di plasma interagiscono con il campo magnetico del nostro pianeta. Il 14 luglio il Sole ha ‘sparatò nella nostra direzione una nuvola di protoni ed elettroni a circa 825 chilometri al secondo, quasi tre milioni di chilometri all’ora. A questa velocità servono più o meno 50 ore per raggiungere la Terra (che dista poco meno di 150 milioni di chilometri).

La gigantesca macchia comparsa sul Sole nei giorni scorsi è una regione attiva e ‘turbolenta’. Gli esperti avevano previsto da quella zona probabili fenomeni di brillamento (che si è verificato proprio il 14 luglio con disturbi alle comunicazioni radio registrati Pacifico) e di espulsione di massa coronale, che è seguito subito dopo.



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