Il cervello utilizza schemi spaziali per rappresentare ambienti segmentati

I test comportamentali hanno indicato che i partecipanti dello studio utilizzavano il cervello per dividere mentalmente lo spazio in due sottospazi. OPA e ippocampo hanno rappresentato questi sottospazi utilizzando schemi spaziali locali

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I test comportamentali hanno indicato che i partecipanti dello studio utilizzavano il cervello per dividere mentalmente lo spazio in due sottospazi. OPA e ippocampo hanno rappresentato questi sottospazi utilizzando schemi spaziali locali.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista ScienceDirect.

Mappe cognitive

I partecipanti hanno familiarizzato con un ambiente virtuale attraversato da un fiume. Le mappe cognitive possono essere costituite sia da rappresentazioni locali che da codici globali.

Gli esseri umani e gli animali utilizzano mappe cognitive per rappresentare la struttura spaziale dell’ambiente. Sebbene queste mappe siano tipicamente concettualizzate come estensori in modo equipotenziale attraverso lo spazio conosciuto, l’evidenza psicologica suggerisce che le persone segmentano mentalmente ambienti complessi in sottospazi.

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Meccanismi neurocognitivi

Per comprendere i meccanismi neurocognitivi alla base di questa operazione, i partecipanti sono stati testati in un cortile virtuale diviso in due metà da un fiume; gli scienziati hanno quindi utilizzato test comportamentali e fMRI per capire come le posizioni spaziali fossero codificate all’interno di quell’ambiente.

I giudizi spaziali dei partecipanti e i modelli di attivazione multivoxel sono stati influenzati dalla divisione del cortile, indicando che la presenza di un confine può indurre la segmentazione mentale anche quando tutte le parti dell’ambiente sono co-visibili.



Nell’ippocampo e nell’area del luogo occipitale (OPA) del cervello, l’organizzazione segmentata dell’ambiente si è manifestata in codici spaziali schematici che rappresentano luoghi geometricamente equivalenti nei due sottospazi come simili.

Nel complesso della corteccia retrospleniale (RSC), le risposte sono state più coerenti con una mappa spaziale integrata. Questi risultati dimostrano che le persone usano sia schemi spaziali locali che mappe spaziali integrate per rappresentare l’ambiente segmentato.

Lo studio ipotizza che la schematizzazione possa servire come meccanismo generale per organizzare strutture di conoscenza complesse nei termini degli elementi componenti.

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