Bufale: il complotto delle scie chimiche

Forse le scie chimiche sono il complotto che più tocca la sensibilità della gente comune, perché? Perché come per gli appassionati di UFO non occorre che "osservare il cielo" e partecipare alla denuncia del genocidio

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Forse quello delle scie chimiche è il complotto che più tocca la sensibilità della gente comune, perché?

Perché, come per gli appassionati di UFO non occorre che “osservare il cielo” e partecipare alla denuncia del presunto genocidio scattando foto e facendo dei video del passaggio dei fantomatici Tankers irroratori, aerei bianchi e privi di insegne e finestrini.

La frase virgolettata la sentirete e la leggerete spesso se vi iscriverete ai vari gruppi che pomposamente affermano di denunciare l’avvelenamento globale a causa di veleni e metalli pesanti più o meno identificati  (dagli addetti ai lavori).

Perché parlo di sensibilità? Perché ritengo che i vari Guru del complotto delle scie chimiche utilizzino un nuovo metodo per attirare persone nei loro siti acchiappa click.

Un modus operandi che li porta a diventare, o a spacciarsi, pseudo ambientalisti preoccupati dello sfacelo dei nostri cieli a causa delle irrorazioni chimiche, provocate, a sentir loro dalle compagnie aeree che sarebbero il braccio armato di uno Stato servo, manco a dirlo degli USA, nazione alla quale si sarebbero vendute al fine di avere il controllo totale dei cieli e del clima del pianeta Terra.

Come nasce il complotto delle scie chimiche e perché?



Tutto iniziò nel 1997 quando Richard Finke, un appassionato di bioterrorismo, si mise in società con Larry Wayne Harris che aveva fondato una società di consulenze contro gli attacchi terroristici. I due cominciarono a inviare migliaia di e-mail nelle quali annunciavano imminenti attacchi, solo che non accadde nulla.

A quel punto fecero girare la notizia del ritrovamento di sostanze tossiche nelle falde acquifere del Maryland e della Pennsylvania, sostanze mescolate al carburante avio e rilasciate nei cieli dal traffico aereo, atte a liberare in aria mortali scie contenenti composti chimici.

Ulteriore visibilità mediatica alla teoria del complotto delle scie chimiche fu data nel 1999, quando l’argomento venne portato all’attenzione di un più vasto pubblico nel programma “coast to coast” di Art Bell grazie a William Thomas, un giornalista che si occupava del fenomeno e che tutt’ora scrive libri sul tema.

Il complotto delle scie chimiche venne inizialmente svelato da un giornalista cacciatore di bufale, Jay Reinolds, ma ormai era troppo tardi, nonostante lo sforzo di tanti debunkers anche italiani, le scie chimiche sono entrate a far parte dell’immaginario collettivo, e anche grazie a internet e facebook molti “Ricercatori indipendenti” che denunciano il fenomeno hanno iniziato a produrre Gigabites di dati che, almeno secondo loro, spiegherebbero come mai i cieli dal 97 a oggi siano cambiati.

Ma i cieli sono cambiati davvero? E, soprattutto, quali sono le prove granitiche che rafforzano la convinzione dei ricercatori e dei loro seguaci?

In breve passeremo in rassegna alcune “prove”, cercando di capire come mai tanta gente schiuma di rabbia quando lo scienziato di turno o l’appassionato sostenitore, magari del CICAP, nega che quei reticoli bianchi siano chemtrails ma solo semplici cristalli di ghiaccio.

Chi ha ragione?

I cieli, in effetti, sono cambiati.

L’industrializzazione, le fabbriche, il traffico automobilistico, aereo e navale producono sostanze che permangono nell’atmosfera, ricadono al suolo e nelle acque e finiscono nei nostri polmoni e nel ciclo alimentare. Questo è il dazio da pagare per avere tutto quello che abbiamo, e, a breve termine, possiamo farci ben poco.

Il traffico aereo è raddoppiato dal 1990 ad oggi e anche le quote di volo sono maggiori, questo porta a un maggior numero di scie nel cielo e, a quote più elevate, anche a una loro maggior persistenza nonostante la concezione dei motori sia cambiata.

Un motore aeronautico essenzialmente brucia cherosene e ossigeno e produce dalla combustione acqua e residui carboniosi vari, inoltre il motore aeronautico aspira nella sua parte anteriore grandi quantità di aria, allo scopo di fornire l’ossigeno necessario sia alla corretta combustione del carburante sia per generare la spinta necessaria a spostare l’aereo.

Il carburante bruciando con l’ossigeno viene espulso a grande velocità e ad alta temperatura mischiato al flusso d’aria, che passa all’esterno del motore stesso, incontra un ambiente a temperatura minore e si raffredda.

Tanto maggiore è lo sbalzo termico tanto più è possibile che l’umidità presente nell’aria espulsa si raffreddi e si trasformi in cristalli di ghiaccio e, maggiore è la quantità di umidità dell’aria circostante, più tempo la scia permarrà nel cielo.

Ecco cosa sono le scie bianche che possiamo, spesso, osservare nei nostri cieli, sono formate essenzialmente da cristalli di ghiaccio.

Non essendo un tecnico specializzato, non voglio affrontare il fenomeno delle scie chimiche dal punto di vista chimico ma lo voglio analizzare come persona comune, che legge, si informa e confronta le informazioni.

Non tutti sono in grado di spiegare come funziona un motore a getto o capire quali siano i parametri di formazione e permanenza delle scie.

I ricercatori cosidetti indipendenti sotto certi aspetti hanno vita facile, a loro basta teorizzare qualcosa che faccia presa sui seguaci, che instilli paura o disagio e soprattutto che identifichi un cattivo di turno: la politica (corrotta), i militari (Il braccio della politica), la NASA (Scienziati pazzi che vogliono il dominio su Gaia), gli americani (i signori della guerra).

A questo punto il gioco è fatto, l’osservazione di un fenomeno ha una sua interpretazione soggettiva e in rete ci sono informazioni sufficienti a trovare qualcosa di mortale per noi e per il pianeta e il complotto è servito.

Il complotto delle scie chimiche ha creato una nuova figura professionale, come ho già scritto, egli si fa chiamare ricercatore indipendente. Questi sono personaggi spesso senza arte ne parte, bisognosi di sentirsi importanti e amati, che hanno sempre avuto una passione sfrenata per tutto ciò che è misterioso e nascosto.

Esperti generalmente anche di temi ufologici, forse si sono trovati spiazzati dalla presenza in rete di decine di esperti di una materia che avrebbe potuto renderli ricchi e famosi e hanno colto la palla al balzo per riconvertirsi in esperti in geoingegneria climatica.

Come si può controbattere a cotanti gigabites di informazioni non essendo né esperti di propulsori, né fisici, né chimici?

Qui mi viene in soccorso la frase di un caro amico che di chimica ne sa ma che apprezzava, e spero apprezzi ancora, il mio impegno e la mia passione per questi temi, il quale mi diceva sempre che, spesso, per aver ragione di un ricercatore indipendente, basta il buon senso.

Come mai il complotto delle scie chimiche è vivo e vegeto dopo vent’anni? Semplice, la cattiva informazione e i siti che propongono la bufala sono centinaia, uniti alla passione istintiva della gente per i complotti e tanti utilizzatori della rete internet non sono in grado di capire la differenza tra una bufala e una notizia scientifica perché della scienza non si fidano, magari perché la vulgata l’accusa di inquinare, uccidere, controllare, dominare.

Mi è capitato decine di volte di venire insultato per aver provato a spiegare che le scie chimiche sono solo ghiaccio, che ci sono migliaia di persone che possono spiegare chiaramente che nessun veleno chimico viene rilasciato, nessun controllo climatico può essere effettuato che non c’è uno straccio di prova di quanto detto o scritto dai ricercatori indipendenti. Niente, le risposte sono sempre le stesse, sei un “troll” o  “sei pagato per mentire“.

Si,  ma chi paga?

Il fenomeno delle scie chimiche è un fenomeno mondiale, Europa, Nord e Sud America, Australia, Cina, Russia. Tutto il mondo è paese (chimico), sottoposto al bombardamento chimico da vent’anni e alcuni affermano che serve per ucciderci tutti.

In questo caso, però, c’è qualcosa che non va: siamo più di sette miliardi e la popolazione nonostante la crisi, le guerre e le scie chimiche continua ad aumentare, così come la durata media della vita umana.

Vorrei fare qualche domanda ma so già che le risposte non arriveranno, non dal ricercatore indipendente di turno.

Quante sarebbero le persone sono coinvolte nel complotto?

  • I militari, genericamente, sono loro che controllano più di tutti la Terra.
  • Le compagnie aeree, alla fine sono loro gli aerei che solcano i cieli rilasciando le scie.
  • I piloti, loro pilotano gli aerei e non possono non sapere.
  • i controllori del traffico aereo
  • Gli addetti alle manutenzioni, al rifornimento. Qualcuno insomma metterà queste sostanze chimiche e i metalli pesanti nei serbato.
  • Le aziende produttrici degli aerei stessi, qualcuno monterà i sistemi di irrorazione.
  • I progettisti, vogliamo lasciarli fuori? ci saranno pure dei progettisti che sviluppano i sistemi di irrorazione.
  • I politici, avranno preso accordi con qualcuno, con gli Stati Uniti ad esempio, e i Russi? Vuoi che Putin sia all’oscuro di tutto? E i cinesi? La loro è una grande economia, avranno degli interessi nel complotto.

Alcuni politici nostrani hanno presentato in parlamento addirittura delle interrogazioni parlamentari sulle scie, anche politici italiani di grido, come l’on. Scilipoti e l’on. Di Pietro ed è forte il sospetto che questi personaggi abbiano tentato di cavalcare l’onda di indignazione per meri fini elettorali, visto che nulla è seguito a queste interrogazioni.

Le banche, vuoi che non ci siano dei finanziatori? Magari ci ha investito persino la Mafia o qualche cartello Colombiano.

Un complotto del genere vedrebbe coinvolte per ogni nazione decine di migliaia di persone, forse centinaia se consideriamo che devono essere anche prodotte delle sostanze chimiche, stoccate, trasportate. E i familiari? Non sospettano nulla, qualcuno magari li minaccia.

Come vedete, un complotto del genere è impossibile, non si può tenere un segreto così per decenni, troppe le persone coinvolte, e zero prove a sostegno e come capita se “le escono” sono taroccate. Letture fatte con telemetri inadeguati, laser con una gittata troppo breve o carburanti che spariscono misteriosamente dopo essere stati analizzati, laboratori comprati o minacciati e zittiti, magistrati e PM a senso unico.

L’organizzazione che vorrebbe ottenere il controllo del clima e lo sterminio del genere umano sarebbe, secondo i complottisti, troppo ramificata per essere fermata o anche solo elusa, perché controlla tutto e tutti offrendo, per comprare il silenzio, promesse di denaro e di carriera.

Il tutto viene spesso denunciato su facebook dai soliti ricercatori indipendenti che in terza persona forniscono un tuttologico sapere ai loro seguaci/sostenitori, microfinanziatori.

Cosa sono, in definitiva, le scie chimiche?

Le scie chimiche sono, come tutti i misteri, la manifestazione delle paure che qualche imbroglione riesce a utilizzare per tirare a campare.

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