Confermata l’origine interstellare dell’oggetto simile ad una cometa individuato il mese scorso. E ora ha anche un nome ufficiale

La denominazione ufficiale dell'oggetto è ora 2I / Borisov, dal nome del suo scopritore.

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L’insolito oggetto rilevato dagli astronomi lo scorso 30 agosto è stato confermto essere una cometa di provenienza interstellare, cioè che ha avuto origine al di fuori del nostro Sistema Solare il mese scorso è stata una cometa che ha avuto origine al di fuori del nostro sistema solare. L’oggetto è il secondo oggetto interstellare noto, dopo ‘Oumuamua individuato nel settembre del 2017, ad attraversare il nostro Sistema Solare.

La denominazione ufficiale dell’oggetto è ora 2I / Borisov, dal nome del suo scopritore.
Le osservazioni del Solar System Dynamics Group del Jet Propulsion Laboratory della NASA, sostengono che questa cometa abbia l’orbita più iperbolica tra le migliaia di comete conosciute.
L’orbita è ora sufficientemente ben nota e l’oggetto ha origine inequivocabilmente interstellare“, recita un comunicato della IAU, che ha designato l’oggetto come secondo oggetto interstellare, 2I.
L’oggetto è stato anche monitorato dal sistema scout del Jet Propulsion Laboratory della NASA, che ne ha confermato la probabile origine al di fuori del nostro sistema solare. Il sistema scout serve a valutare i rischi e le traiettorie degli oggetti individuati di recente dal Minor Planet Center.
Sono state fatte osservazioni di follow-up della cometa, anche da Davide Farnocchia, del Centro per gli studi sulla terra della NASA e dal Centro di coordinamento degli oggetti vicino alla Terra dell’Agenzia spaziale europea.
Presto avremo la possibilità di conoscere meglio la cometa. Dovrebbe entrare nella parte interna del nostro sistema solare il 26 ottobre e resterà visibile attraverso i telescopi professionali per mesi.
La cometa si sta facendo strada verso il nostro sole e ora è a 390 milioni di chilometri di distanza. Toccherà il punto più vicino alla Terra, 285 milioni di chilometri, il prossimo 8 dicembre.
La velocità attuale della cometa è alta, circa 165.000 Kph, che è ben al di sopra delle velocità tipiche degli oggetti che orbitano attorno al Sole a quella distanza“, ha detto Farnocchia. “L’alta velocità indica non solo che l’oggetto probabilmente ha avuto origine al di fuori del nostro sistema solare, ma anche che lo lascerà e tornerà nello spazio interstellare“.
L’oggetto è stato designato come una cometa perché all’osservazione appare sfocato. Le comete tendono ad apparire sfocate perché sono ghiacciate e rilasciano polvere e particelle mentre si riscaldano avvicinandosi al sole.
Al contrario di ‘Oumuamua, questa cometa resterà visibile alle strumentazioni degli astronomi abbastanza a lungo. “L’oggetto raggiungerà il picco di luminosità a metà dicembre e continuerà ad essere osservabile con telescopi di dimensioni moderate fino ad aprile 2020“, ha spiegato Farnocchia. “Successivamente, sarà osservabile solo con telescopi professionali più grandi fino a ottobre 2020“.
Le osservazioni future cercheranno di fornire informazioni più dettagliate sulle sue dimensioni, rotazione, percorso e composizione.
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