Cosa fare in caso di un evento a livello Carrington

L’evento di Carrington del 1859 fu un assaggio di ciò che la nostra stella è capace di fare nelle giuste circostanze, le cui implicazioni, oggi, sono davvero preoccupanti, data la rete di comunicazioni satellitari e l'enorme diffusione di apparecchi elettri ed elettronici su tutta la superficie della Terra

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Come abbiamo visto in un precedente articolo, da diverso tempo si rincorrono voci di un possibile blackout prolungato che potrebbe avvenire durante il prossimo inverno a causa di problemi nelle forniture di combustibili fossili. Non sappiamo quanto questa previsione possa essere realistica ma c’è una possibilità che un evento del genere possa verificarsi per cause naturali, per la precisione a causa di un flare solare che potrebbe proiettare verso la Terra una certa quantità di plasma di massa coronale in grado di reagire pesantemente con il campo magnetico del nostro pianeta, ionizzando le parti alte dell’atmosfera.

L’evento di Carrington

Un simile evento è stato osservato nel 1859 ed è stato nominato “evento di Carrington“, dal nome dell’astronomo che lo osservò in diretta.

Carrington era stato testimone di un brillamento solare e la conseguente eiezione di massa coronale che avrebbe colpito la Terra appena 17 ore più tardi avrebbe provocato una tempesta geomagnetica di tale forza che sarebbe diventata notizia mondiale il giorno successivo e avrebbe portato il suo nome nel futuro.

L’evento di Carrington del 1859 fu un assaggio di ciò che la nostra stella è capace di fare nelle giuste circostanze, le cui implicazioni, oggi, sono davvero preoccupanti, data la rete di comunicazioni satellitari e l’enorme diffusione di apparecchi elettri ed elettronici su tutta la superficie della Terra.

Gigatoni di particelle cariche vennero espulsi dalla superficie del Sole, per cavalcare lungo un nodo contorto del flusso magnetico del Sole in rotta di collisione con la Terra. I primi effetti del CME in arrivo furono riportati solo 18 ore dopo che Carrington vide il brillamento o, forse, il CME che colpì la Terra la notte del 2 settembre era stato in effetti rilasciato da una precedente e inosservata fiammata solare.

Indipendentemente dalla fonte, la tempesta solare in arrivo causò una tempesta geomagnetica di proporzioni epiche. La magnetosfera terrestre fu spinta violentemente da parte, permettendo alle particelle cariche di scivolare nell’atmosfera e accoppiarsi con le molecole di gas, producendo forti aurore. Le luci dell’aurora furono viste negli emisferi nord e sud fino a latitudini prossime ai tropici; I testimoni dell’evento riferirono di avere potuto leggere un giornale per strada a mezzanotte e di scambiare la luminosità del cielo per l’alba.



Per quanto impressionanti fossero le aurore, non erano altro che un assaggio rispetto all’energia distruttiva che stava per calare sul pianeta. Come nel caso della tempesta geomagnetica del 1989, le distorsioni del campo magnetico terrestre raggiunsero un punto di collasso. La NASA ha prodotto un software che simula l’evento. Il collasso del campo magnetico liberò i terawatt di energia immagazzinati nella Terra. All’epoca la corrente elettrica era poco diffusa e pochi erano gli apparecchi elettrici in uso per cui, alla fine, l’evento fece pochi danni e si dissipò in modo innocuo.

La nascente rete telegrafica subì il peso maggiore del danno. Gli uffici dei Telegrafi riportarono danni e vi furono interruzioni del servizio oltre a problemi di connessione, i rozzi quadri elettrici dell’epoca si fusero e alcuni operatori rimasero fulminati quando provarono a metterci le mani. La tempesta solare durò per due giorni, danneggiando le apparecchiature del telegrafo in tutto il mondo. Alcuni operatori, nel tentativo di risparmiare le loro reti da ulteriori danni, staccarono le batterie dalle linee, per poi scoprire che potevano ancora inviare messaggi usando solo la corrente fornita dalla tempesta. I fili del telegrafo portarono abbastanza energia da bruciare i pali su cui poggiavano ed i danni furono considerevoli. Quando la tempesta finì, milioni di dollari di danni erano stati inflitti alla neonata rete elettrica.

Il famoso assicuratore Lloyd’s di Londra, una società con molto da perdere in un tale evento, ha commissionato uno studio per stimare l’impatto di un evento di livello Carrington se colpisse oggi la Terra. Ovviamente, con la nostra totale dipendenza dai servizi basati sull’elettricità, la conclusione dello studio è stata che potremmo avere fino a 2,6 trilioni di dollari di danni alla rete solo negli Stati Uniti, con interruzioni di corrente e dei servizi che potrebbero arrivare a durare fino a due anni.

Alcuni governi stanno studiando piani e progetti per resistere ad un evento di livello Carrington ma l’uomo comune cosa potrebbe fare?

Cominciamo col dire che un evento di tale livello potrebbe provocare non solo un blackout generalizzato ma, per prima cosa provocherebbe la disattivazione di tutti i satelliti per telecomunicazioni, quindi perderemmo radio e tv e i sistemi di navigazione GPS, senza contare il possibile rischio di deorbitazione dei satelliti a causa dell’espansione dell’atmosfera. Questi satelliti potrebbero quindi precipitare incontrollati e se la maggior parte verrebbe incenerita dal calore sviluppato dall’attrito, alcuni frammenti potrebbero arrivare a terra ad altissima velocità.

Gran parte degli apparecchi elettrici ed elettronici in funzione o collegati alla rete si brucerebbero, fulminando o ustionando chi li stesse usando o, semplicemente, vi passasse troppo vicino. Niente più luce, quindi, e senza questa nemmeno internet, ammesso che qualche device sia ancora in grado di funzionare. Ma non basta:

i sistemi di riscaldamento come le pompe di calore ed i termosifoni elettrici smetterebbero di funzionare, niente illuminazione stradale, frigoriferi, tv e radio. Probabilmente, le stesse automobili non funzionerebbero più, specialmente quelle più recenti completamente basate sull’elettronica. La distribuzione di acqua e gas si fermerebbe e in alcune città le gigantesche pompe idrovore che assorbono e canalizzano l’acqua non farebbero più il loro lavoro provocando l’inondazione di ampie zone.

In questo contesto le autorità governative avrebbero enormi difficoltà nel comunicare istruzioni, la distribuzione di approvvigionamenti si bloccherebbe e nemmeno gli ospedali potrebbero funzionare, tranne quelli dotati di generatori  o accumulatori opportunamente schermati. Lo stesso vale per i militari e le forze dell’ordine che resterebbero isolati e non potrebbero coordinarsi nell’opera di soccorso. In breve, sarebbe molto facile che si scateni il panico con tutte le conseguenze del caso.

Cosa fare in queste circostanze per resistere fino al ritorno della normalità?

In questo ci viene incontro il mondo del prepping.

Il preppering è un movimento di persone o gruppi (chiamati preppers) che si preparano attivamente per le emergenze, future o eventuali, comprese possibili interruzioni o profondi mutamenti dell’ordine sociale o politico, su scale che vanno dal locale a quella internazionale. I survivalisti hanno spesso una formazione che riguarda le emergenze mediche, l’auto-difesa, l’approvvigionamento di scorte alimentari e acqua, l’autosufficienza logistica tramite la costruzione di strutture per sopravvivere o nascondersi (ad esempio, un rifugio sotterraneo) e la preparazione di equipaggiamenti da sopravvivenza.

Tutti possono sopravvivere senza elettricità per un giorno o due, ma come si può sopravvivere per diversi giorni o addirittura settimane durante un blackout causato da un evento a livello Carrington?

Teniamo presente una cosa: il Sole è costantemente e attentamente monitorato, un’emissione di massa coronale viene sempre annunciata con diverse ore di anticipo rispetto a quando i suoi effetti ricadranno sulla Terra, quindi potrebbe esserci il tempo per prepararsi.

Ce lo spiegano i preppers, per i quali imparare a vivere senza elettricità è una pratica di base.

Indipendentemente da cosa causi l’assenza di corrente, è necessario avere un piano. Ecco alcuni consigli per vivere senza elettricità:

Prepara delle scorte di cibo

Prima di tutto, servono scorte alimentari. Nel costituirle è necessario considerare come conservare gli alimenti e se e come cucinare. Sarebbe una mossa intelligente avere un po’ di cibo in scatola o cibo già pronto da consumare, soprattutto se normalmente si utilizza un piano ad induzione per cucinare. Avere una scorta di alimenti a lunga conservazione che non necessitano di particolari condizioni per essere conservati potrebbe essere una buona idea. Ad esempio:

  • Zucchero;
  • Farina;
  • Avena;
  • Miele;
  • Pasta;
  • Riso;
  • Tonno o pesce in scatola
  • Fagioli.

Sapere come chiudere i rubinetti del gas e dell’acqua

In caso di disastro, potrebbe essere necessario chiudere acqua e gas per evitare che si creino ulteriori pericoli per se e la propria famiglia. È quindi importante sapere dove si trovano i rubinetti del gas e dell’acqua all’interno di casa, così da poter agire in modo rapido durante un’emergenza.

Pensare ad un modo per raccogliere e conservare acqua

Sia che il blackout sia temporaneo oppure prolungato, avere acqua sempre a disposizione è molto importante. Garantirsi un modo per raccogliere e conservare l’acqua è fondamentale per la salute. Sicuramente sarebbe utile avere una scorta d’acqua in bottiglia e sapere come creare un sistema di filtrazione dell’acqua piovana. Molti prepper si provvedono di cisterne per la conservazione dell’acqua ma per questo serve disporre di un’area adatta, non facilmente reperibile in un appartamento cittadino.

Pensa ad una fonte di calore alternativa

Vivere senza elettricità in inverno può essere difficile perché mancherebbe il riscaldamento domestico. E se in casa ci sono dei bambini, una fonte di calore deve esserci assolutamente, in ogni caso.
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L’ideale sarebbe avere una stufa a legna in casa che permetterebbe anche di cucinare. Potrebbero andare bene anche una stufa a cherosene o propano: con queste puoi riscaldare fino a 300 m2. Nel caso scegliessi una di queste stufe, sarebbe bene avere a disposizione anche un rilevatore di monossido di carbonio a batteria.

Altri modi per restare al caldo sono:

  • Isolare meglio la casa usando infissi adeguati;
  • Cucinare in casa;
  • Ricoprire i pavimenti con dei tappeti;
  • Trovare e chiudere eventuali spifferi d’aria nei serramenti;
  • Mettere stracci sotto le porte.

Pratica metodi di cottura alternativi

Senza elettricità, cucinare può improvvisamente diventare più difficile del normale. Una griglia o un piccolo fornelletto a gas da campeggio possono essere delle opzioni. Anche i forni a gas sono un’alternativa, ma ricordati che per tutte queste soluzioni devi avere delle bombole per poterle far funzionare.

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La cosa migliore sarebbe una stufa a legna con la sommità piana: oltre a scaldare la casa puoi usarla per cucinare mettendoci sopra le pentole. Importante: assicurati di avere delle padelle in ghisa! Naturalmente sarà utile anche disporre di fiammiferi, accendini e tavolette accendifuoco.

Creare un wc alternativo

Se si tratta di un’interruzione di elettricità breve, potrebbe non essere necessario usare il bagno. Se dovesse essere un blackout prolungato, le pompe dell’acquedotto che portano l’acqua in casa potrebbero fermarsi. In questo caso potrebbe essere utile l’uso di un sistema a secchio oppure una toilette da campeggio.

Come si crea un sistema a secchio? È semplice: metti un sacco della spazzatura nel secchio, metti del muschio o della sabbia per gatti sul fondo. Dopo aver fatto quel che devi fare, mettici sopra ancora del muschio o della sabbia, così da coprire gli odori.

Impara come rinfrescare l’ambiente

Uno dei maggiori problemi quando non c’è elettricità è che condizionatori e ventilatori non funzionano. E nel caso fosse estate, sarebbe un problema davvero grande. Riuscire a scaldarsi quando si ha freddo e molto più semplice che rinfrescarsi durante un caldo torrido.

Inoltre, non riuscire a dormire durante le calde notti estive potrebbe essere frustrante e influire negativamente sull’umore e la salute psicologica. È quindi necessario imparare alcuni trucchi per riuscire a trovare sollievo, per esempio:

  • Tenere le tende chiuse durante il giorno, così da bloccare la luce del sole;
  • Prova a costruire un condizionatore ad energia solare;
  • Apri porte e finestre in modo da creare correnti d’aria;
  • Evita di uscire dalle porte rivolte a sud, sono le più calde.
  • Sigilla tutte le porte per impedire all’aria fresca di fuoriuscire.

Fare le cose necessarie prima che il Sole tramonti

Una volta che il sole tramonta, è impossibile svolgere molte faccende visto che senza elettricità non sarebbe disponibile un’illuminazione adeguata. Quindi, meglio programmare i compiti da svolgere così da poter sfruttare correttamente la luce del giorno.

Illuminazione

Senza elettricità ci si potrebbe ritrovare a sera e di notte nel buio più totale. Sopravvivere senza elettricità può essere snervante se non si è abituati a questo livello di oscurità, anche perché siamo soliti entrare in una stanza e accendere subito la luce. Avere un’adeguata scorta di candele può essere un’utile opzione. Anche le classiche lanterne (non a LED per intenderci) forniscono luce ma, come le candele, presentano un rischio di incendio elevato. Vanno usate, quindi, con cautela.

Recensione Lanterna Led Sofirn LT1

Alcune opzioni sono:

Conclusioni

In un’epoca fatta di WiFi, smartphone e comunicazione costante è difficile immaginare di doversi “staccare” dalle altre persone e vivere senza le comodità moderne, Ma con una pianificazione adeguata, però, si può riuscire a sopravvivere ad un evento a livello Carrington senza avere a disposizione l’elettricità.

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