Gli astronauti della NASA hanno sequenziato con successo il DNA dei microbi trovati all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale, conseguendo un nuovo record: per la prima volta micro organismi sconosciuti sono stati sequenziati e identificati interamente nello spazio. Alla fine, come avevamo anticipato in questo articolo, i micro organismi sono stati identificati come facenti parte del comune microbioma umano.
Inizialmente, si era deciso di inviare i microbi, trovati in alcune colonie identificate sulla superficie esterna della ISS, sulla Terra per l’analisi, ma poi si è deciso di procedere all’identificazione attraverso gli strumenti a bordo della stazione spaziale e il successo di questa operazione segna un passo importante nella diagnosi delle malattie degli astronauti. I ricercatori sulla Terra hanno poi verificato e confermato il corretto sequenziamento dei batteri effettuato sulla ISS.
Come parte della missione Genes in Space-3, gli astronauti della stazione spaziale hanno prelevato con una piastra di Petri campioni dalle colonie cresciute sulla superficie esterna della stazione spaziale e hanno fatto crescere in cultura i batteri, che l’astronauta della NASA Peggy Whitson ha usato per amplificare e poi sequenziare il loro DNA.
il lavoro della Whitson sulla Stazione Spaziale è stato supervisionato in videoconferenza dal microbiologo della NASA Sarah Wallace e dal suo team dal Johnson Space Center di Houston. Ma in un momento critico, mentre Whitson si preparava a sequenziare il DNA, intervenne l’uragano Harvey.
Il portavoce della NASA Dan Huot ha dichiarato che, delle tre colonie cresciute e poi sequenziate sulla stazione spaziale, una è stata identificata come Staphylococcus capitis e le altre due due come Staphylococcus hominis .