Il Lime

Paragonato con il suo cugino piú giallo, il limone, contiene la metà di vitamina C ma il doppio di vitamina A

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Lima o limetta conosciuto commercialmente come lime, è un agrume appartenente alla famiglia delle rutaceae. Il nome scientifico è Citrus aurantifolia, esso si differenzia rispetto agli altri agrumi per la preferenza ai climi tropicali. Infatti nonostante la coltivazione sia praticabile e anche con discreti successi nella zona mediterranea esso è per lo più coltivato nel sud est asiatico, Messico, America latina e Caraibi. Le sue zone d’origine sono Malaysia e India.

Il lime ha delle caratteristiche e proprietà alquanto peculiari. Le piante fruttificano tre volte l’anno e i frutti sono rotondi, piccoli come palline da golf e dalla buccia sottile. Vengono raccolti quando hanno un colore verde acceso, che coincide con il momento i cui sprigionano il massimo sapore e la maggiore succosità. Se lasciati sulla pianta diventano gialli, poi arancioni e raggiunta la marcescenza cadono autonomamente dalla pianta diventando marroni.

La polpa ha un sapore estremamente agro dato dall’alto contenuto di acido citrico, presente al 6 %. L’alto quantitativo di acido citrico agevola la digestione in quanto stimola la secrezione di succhi gastrici, acidi e bile. Quindi svolge il ruolo di antiacido gastrico naturale. Inoltre, l’acido citrico, ha potere solvente sui calcoli renali prevenendone la formazione e facilitandone lo scioglimento. Sicuramente nella categoria dei frutti dietetici, 100 g di lime corrispondono a 30 calorie e 2,8 g di fibre alimentari.

Paragonato con il suo cugino piú giallo, il limone, contiene la metà di vitamina C ma il doppio di vitamina A. 100 g di limone contengono 53 mg di vitamina C rispetto ai 25 mg del lime. Quantità in ogni modo discreta. La vitamina C ha proprietà antiossidanti e aumenta le difese immunitarieLa vitamina A contenuta in 50 IU ogni 100 g di lime, ha effetti benefici su vista, ossa, capelli e ritarda l’invecchiamento come anche la vitamina C.

La presenza di esperidina, un tipo di flavonoide, permette l’abbassamento del livello dei trigliceridi, difatti mangiare un lime durante il pasto significa combattere il colesterolo cattivo nel sangue. Presenti nel Lime anche Sali minerali, in particolar modo potassio e magnesio, che aiutano a tonificare l’organismo e prevengono i cali energetici improvvisi.

Oltre che nella polpa, gli effetti benefici risiedono anche nella buccia, colma di olii essenziali utilizzati in particolar modo per prodotti cosmetici e del corpo come shampoo, balsamo, creme, tonico, deodorante. Funge anche come repellente per le zanzare se strofinato sulla pelle al posto di prodotti chimici repellenti per gli insetti.



La buccia grattugiata ed inalata ha un effetto emolliente sulle vie respiratorie e aromaterapeutico nel complesso. Utilizzato anche in cucina per aromatizzare secondi di pesce, frutti di Mare e macedonie. Molto noto nella preparazione di cocktail come il mojito, il Daiquiri e la caipiroska.

Una curiosità aggiuntiva su questo piccolo frutto è il suo utilizzo come cura per lo scorbuto in sostituzione al limone. Lo scorbuto è una malattia molto grave che affliggeva i marinai nel ‘500 fino all’ ‘800, dovuta alla carenza di vitamina C, in quanto per lunghi periodi i marinai vivevano in mare e si nutrivano di pesce e cibo in scatola, impossibilitati a mangiare frutta e verdura fresca. Gli agrumi permisero l’abbattimento di questa malattia, ed inizialmente si utilizzò il limone. La sostituzione del limone con il lime avvenne in Inghilterra per motivi prettamente economici, in quanto i limoni dovevamo essere acquistati nel mediterraneo, mentre i lime venivano esportati dai paesi colonizzati.

Il lime però fu un grande fallimento contro lo scorbuto, in primo luogo perché contiene per sua natura meno vitamina c rispetto al limone e in secondo luogo i metodi di conservazione e trasporto erano del tutto errati. Infatti i lime venivano trasportati in contenitori di rame. Il rame accelera la decomposizione di vitamina C, privando del tutto di questo elemento. Il risultato fu una nuova ondata di casi di scorbuto e il prolungamento delle ricerche sulle cause di questa malattia.

Questo piccolo frutto ha molteplici possibilità di utilizzo, lo consiglio a tutti, specialmente nei periodi estivi con l’accortezza di conservarlo in recipienti che non siano di rame a temperature non troppo basse. La temperatura di conservazione ideale si aggira sui 10 °C.

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