Il microchip sottocutaneo

Molte delle delle teorie complottiste che girano (e trovano seguito) sul web sono davvero ridicole. Tra queste, quella del microchip che verrebbe innestato sottopelle per controllare e condizionare la persona su cui è impiantato è forse la più stupida

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Il microchip sottocutaneo
Il microchip sottocutaneo

Molte delle delle teorie complottiste che girano (e trovano seguito) sul web sono davvero ridicole. Tra queste, quella del microchip che verrebbe innestato sottopelle per controllare e condizionare la persona su cui è impiantato è forse la più stupida.

Un complotto che si accorda con altre ipotesi di complotto, quelle che teorizzano l’esistenza di un Governo occulto, il solito Nuovo Ordine Mondiale che ordina e impone le scie chimiche per spargere malattie per il profitto di Bigpharma che, dalle irrorazioni, trarrebbe profitti creando cure da vendere a suon di miliardi, per non parlare dell’innesto obbligatorio prossimo venturo di questi malefici aggeggi.

Questo complotto ha origini lontane e si perde nella religione, infatti l’impianto del microchip, tra i sostenitori di quest’idea, viene visto come “il marchio della bestia” almeno secondo l’interpretazione biblica del libro dell’apocalisse , nel quale si parla di un “marchio sulla mano destra o sulla fronte” messo dalla Bestia su “tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi” in modo che “nessuno possa comprare o vendere senza avere tale marchio”.

Ad onor del vero, bisogna dire che i microchip sottocutanei esistono realmente, un esempio sono i chip inseriti nei nostri animali domestici al fine di tracciarli e identificarli e esistono anche chip che hanno lo scopo di monitorare le funzioni vitali di un paziente. I chip chiamati in causa dai complottisti hanno una differenza, verrebbero infilati nei corpi delle persone a loro insaputa con il potere di controllarne la mente e, forse, farci comprare una cosa piuttosto che un’altra, o votare Tizio invece che Caio…

Lo scienziato britannico Kevin Warwick nel 1998 si sottopose a un’operazione chirurgica di una ventina di minuti, con la quale gli inserirono in corpo un transponder RFID (Radio-Frequency IDentification) che gli consentiva di aprire automaticamente porte e accendere luci muovendo la mano dove era inserito il chip.

Di recente, un’azienda americana ha iniziato ad innestare, su base volontaria, un microchip nella mano destra che permetterà al dipendente di accedere attraverso i tornelli senza dover usare un badge e di effettuare acquisti presso la mensa ed il bar aziendale.



Questa svolta ha messo in allarme molti complottisti ma ne ha spiazzati altri perchè tra i seguaci di questo particolare tipo di complotto, molti erano convinti che gli americani venissero microchippati alla nascita.

Certo, la decisione di questa azienda ha gettato benzina sul fuoco di questa ipotesi di complotto, per i quali il controllo di massa globale è ora più vicino.

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