La cometa 67P/ Churymov-Gerasimenko

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di Oliver Melis

Una notizia ANSA ci incuriosisce: una cometa, la 67P/Churymov-Gerasimenko sprigionerebbe un’energia misteriosa. Prima che la notizia, a meno che non sia già stata trattata, arrivi ai soliti siti che giocano con le parole equivocandole o travisandole, agiamo in contropiede..

La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko è formata da ghiaia ghiacciata composta da ciottoli rimasti immutati dalla formazione del Sistema Solare: al suo interno nasconde un’energia misteriosa, come scrive l’ANSA, energia che sarebbe responsabile di un’eruzione anomala di gas e polveri documentata nel luglio 2016. Ecco un paio di semplici parole il sito complottista tipo potrebbe equivocare, volutamente o ingenuamente: “energia misteriosa” o “eruzione anomala“.

I miei ricordi mi portano a un vecchio fumetto letto anni fa che raccontava la storia di una missione spaziale che scovava dei contenitori alieni all’interno di un asteroide, contenitori che l’equipaggio incautamente apre e che si rivelano la dimora delle essenze vitali di esseri di natura non precisata, forse alieni o forse viaggiatori del tempo.

Tornando alla realtà, la misteriosa energia rivelata dalla sonda è stata esaminata e i dati raccolti dalla sonda Rosetta dell’Agenzia spaziale europea (Esa), e pubblicati sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society in due articoli a cui hanno partecipato numerosi ricercatori italiani e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).



Gli studi effettuati dal team di Jurgen Blum dell’Università tecnica di Braunschweig in Germania, dimostra che la cometa è un corpo granulare, costituito da ciottoli ‘primordiali’ di dimensioni millimetriche, contenenti polvere e ghiaccio; solo gli strati più superficiali, esposti alla luce solare diretta, non contengono ghiaccio. La scoperta potrebbe rappresentare l’anello finora mancante nella concatenazione degli eventi che portano alla formazione dei pianeti.

Il secondo studio, guidato da Jessica Agarwal del Max Planck Institute, indica che gli impressionanti getti di polvere che le comete emettono nello spazio durante il loro viaggio intorno al Sole non sono spinti solo dalla sublimazione di acqua ghiacciata, ma devono esistere altre fonti di energia all’interno della cometa da cui essi attingono.

I ricercatori sono giunti a queste conclusioni analizzando il getto di gas e polvere emesso dalla cometa 67P il 3 luglio 2016, una piccola ‘eruzione’ che Rosetta ha misurato con cinque strumenti e che ha permesso, per la prima volta, di combinare osservazioni della polvere rilasciata assieme ai relativi cambiamenti della superficie. Gli scenari possibili ipotizzati dai ricercatori comprendono il rilascio di gas pressurizzato immagazzinato sotto la superficie, oppure la conversione del ghiaccio amorfo in cristallino, energeticamente più favorevole, indotta dal riscaldamento solare.

Il mistero si riduce a questo e a nulla più.

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