La Luna e le sue influenze

Come sappiamo, la Luna è responsabile delle maree, un fenomeno dovuto alla massa del nostro satellite. L’agricoltura è intimamente legata alle fasi lunari, riassunte annualmente in calendari creati per la gestione delle coltivazioni. Ma la Luna influenza la semina e i raccolti? Cosa c'è di vero quando vengono associate le fasi lunari alla crescita delle piante?

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La Luna, insieme ovviamente al Sole, accompagna da sempre l’evoluzione della storia umana.

Come sappiamo, la Luna è responsabile delle maree, un fenomeno dovuto alla massa del nostro satellite. L’agricoltura è intimamente legata alle fasi lunari, riassunte annualmente in calendari creati per la gestione delle coltivazioni. Ma la Luna influenza la semina e i raccolti? Cosa c’è di vero quando vengono associate le fasi lunari alla crescita delle piante?

Grazie alla sua attrazione gravitazionale, la Luna causa una variazione dell’inclinazione dell’asse terrestre, corrispondente alla precessione degli equinozi e correlata alla ciclicità delle glaciazioni del nostro pianeta. Orbitando insieme alla Terra in un sistema il cui baricentro cade in un punto all’interno di quest’ultima, mostra sempre la stessa faccia alla Terra, e ci appare più o meno illuminata in relazione alla posizione del Sole.

La Luna è un gigantesco corpo roccioso, di forma più o meno sferica, distante circa 384.000 km da noi, con una massa di circa 7,35 miliardi di miliardi di tonnellate, cioè circa l’1,2% della massa della Terra, con una densità pari al 60% di quella terrestre.

Sulla Terra, le maree sono causate dalla Luna e dal Sole che contribuisce con un’attrazione pari a poco meno della metà di quella esercitata dal nostro satellite. Le maree non coinvolgono solo gli oceani ed i mari ma anche la crosta terrestre e perfino l’atmosfera. Alta e bassa marea si alternano ogni circa 6 ore a causa della rotazione terrestre. L’entità delle maree sul nostro pianeta dipende sia dalla minore o maggiore vicinanza del nostro satellite che dalle posizioni di Sole e Luna.

La fase lunare influenza la crescita delle piante. Vero o falso?

Falso, ma con qualche eccezione.



La rotazione della Terra fa si che le forze delle maree non agiscano nella stessa direzione. Ad essere costante è l’intensità della forza di marea, dovuta alle posizioni astronomiche dei corpi celesti coinvolti. Questo spiega perché l’influenza sulle piante è un mito. Infatti, quando si afferma che la Luna crescente “tiri fuori” la pianta, e quella calante la “schiacci sottoterra” si dice una sciocchezza.

La Luna, sempre presente anche se ne vediamo delle fasi, esprime una forza di marea sull’acqua contenuta in una pianta o su un seme infinitesimale. La pressione atmosferica terrestre, l’umidità dell’aria, qualità e umidità del terreno, venti e temperature hanno certamente una importanza maggiore, come suggerisce uno studio effettuato dal Prof. Christian Fankhauser, ricercatore dell’Università di Losanna.

Uno studio articolato pubblicato nel 2012 sugli Annals of Botany, Fankhauser suggerì la possibilità che le fasi lunisolari fungano da “orologio interno” dei vegetali. La teoria resta indimostrata nonostante si sia provato che le piante posseggano una sorta di orologio biologico che non dipende dalla luce ma non ci sono conferme che sia legato alle maree.

Le origini

Le radici della credenza sono antichissime; il testo latino più antico disponibile è il De agri cultura di Catone il Censore (Marco Porcio Catone), vissuto tra il III e il II secolo a.C.. Nell’opera, Catone fa continuo riferimento alle fasi lunari per svolgere pratiche agricole, dagli innesti alla gestione del letame.

I trattati e i manuali di agricoltura ci hanno tramandato le conoscenze storiche nel tempo, anche attraverso raccolte come i Geoponica, compilate intorno al X secolo. in epoca più recente, l’Old Farmer’s Almanac, pubblicazione annuale fondata nel 1792 ed oggi il più antico periodico statunitense che viene ancora distribuito.

Luna. Astro supremo del sogno e del mistero, fiaccola destinata a illuminare le notti terrestri, ebbe sempre il fascino di attrarre gli sguardi e i pensieri. Sembra che regnando sull’impero del silenzio, della pace, sia più misterioso, più solitario d’ogni altro: la sua luce bianca e gelida torna sempre a rinnovare la prima impressione: resta nel pensiero come rappresentante la notte stessa. Sin dalle più remote età, gli antichi avevano chiamata sovrana delle notti Diana dalla mezzaluna d’argento, Febea dalle bionde chiome.
(Camille Flammarion)
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