La NASA ha scoperto una molecola molto particolare nell’atmosfera di Titano

La NASA, grazie ai suoi scienziati, è riuscita ad identificare una molecola nell'atmosfera di Titano che non era mai stata individuata prima d'ora. Gli scienziati si sono chiesti se possa essere un precursore di un composto più complesso, che potrebbe creare o riuscire ad alimentare una possibile vita su Titano

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La NASA, grazie ai suoi scienziati, è riuscita ad identificare una molecola nell’atmosfera di Titano, che non era mai stata individuata prima d’ora. Gli scienziati si sono chiesti se possa essere un precursore di un composto più complesso, che potrebbe creare o riuscire ad alimentare una possibile vita su Titano.
La nuova molecola, ossia la ciclopropenilidene, o C3 H2, in effetti, non è molto conosciuta tra i chimici. Gli scienziati spiegano che la molecola rintracciata, che presenta una base di carbonio, potrebbe avere tutte le caratteristiche per poter consentire la formazione della vita su Titano.
Gli scienziati sono riusciti a rintracciare la molecola C3 H2, grazie ad un radiotelescopio situato nell’osservatorio nel Cile settentrionale, noto con il nome di Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, o ALMA.
Gli scienziati spiegano che la ciclopropenilidene è formata essenzialmente da carbonio e idrogeno. Conor Nixon, scienziato planetario presso il Goddard Space Flight Center della NASA, a Greenbelt, nel Maryland, che ha guidato la ricerca ALMA, ha spiegato che: “Quando mi sono reso conto che stavo osservando il ciclopropenilidene, il mio primo pensiero è stato, bene, questo è un fatto davvero inaspettato”.

La presenza del ciclopropenilidene

Gli scienziati sono rimasti esterrefatti nel trovare la molecola C3 H2 presente in un’atmosfera, per il semplice fatto che il ciclopropenilidene è un composto che reagisce facilmente con le altre molecole con cui entra a contatto, arrivando così a formarne diverse.
Gli astronomi fino adesso sono riusciti ad individuare C3 H2 solamente nelle nuvole di gas e nella polvere che fluttua tra i sistemi stellari, quindi delle regioni piuttosto fredde e molto estese, riuscendo a facilitare diverse reazioni chimiche.
Ma Titano, che presenta un’atmosfera molto densa, è come un alveare di diverse attività chimiche. Questo è uno dei motivi per cui gli scienziati sono molto interessati a questa luna, che è tra l’altro meta della prossima missione Dragonfly della NASA.
Gli scienziati sono riusciti ad individuare le piccole quantità di C3 H2 su Titano, molto probabilmente perché stavano indagando gli strati superiori dell’atmosfera della luna, luogo in cui sono presenti altri gas con cui la molecola può interagire.
Gli scienziati non sanno ancora spiegare come possa esserci il ciclopropenilidene nell’atmosfera a differenza di altri luoghi. Inoltre, Conor Nixon aggiunge che: Titano è un oggetto unico nel nostro sistema solare, e sta sempre più dimostrando di essere una fonte inestimabile di moltissime nuove molecole”.

Titano

Titano, la più grande delle 81 lune di Saturno, è un mondo molto interessante, che per certi versi è uno di quelli, trovati fin’ora, che più somiglia al pianeta Terra. Titano a differenza delle altre lune presenti nel sistema solare, presenta un’atmosfera molto densa, quattro volte di più rispetto a quella terrestre. Inoltre, sul satellite sono presenti nuvole, piogge, laghi e fiumi e addirittura un oceano sotterraneo di acqua salata.
Titano possiede un’atmosfera composta principalmente da azoto, come anche quella terrestre, con un pizzico di metano. Quando queste molecole presenti sul satellite si “rompono” sotto i raggi solari, i loro atomi iniziano a liberare una complessa rete chimica organica.
Questa reazione ha molto affascinato gli scienziati, spingendo Titano in cima alla lista degli obiettivi più importanti nella ricerca della NASA, sia per quanto riguarda il presente, ma anche per le ricerche passate effettuate nel sistema solare.
 

Il ciclopropenilidene, fino adesso, è stato rilevato solo all’interno di nubi molecolari di gas e polvere, come nella Taurus Molecular Cloud, che rappresenta un vivaio stellare nella costellazione del Toro a più di 400 anni luce di distanza.

Potrebbe divenire una Terra primordiale?

Le molecole che sono presenti sulla superficie di Titano, potrebbero essere le stesse che hanno innescato la vita sulla Terra. Secondo gli scienziati all’inizio della storia del nostro pianeta, circa 3,8-2,5 miliardi di anni fa, quando l’atmosfera era carica di metano invece che di ossigeno, le condizioni erano pressoché simili a quelle che adesso possiede Titano.
Trainer conclude spiegando che: “Adesso ci stiamo focalizzando sulla ricerca di molecole più grandi di C3 H2, per farlo bisogna capire bene cosa sta succedendo nell’atmosfera, comprendendo così le reazioni chimiche, che stanno portando alla formazione di molecole organiche più complesse e alla pioggia verso la superficie”.
Riferimenti
https://www.nasa.gov/feature/goddard/2020/nasa-scientists-discover-a-weird-molecule-in-titan-s-atmosphere
https://iopscience.iop.org/article/10.3847/1538-3881/abb679

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