La sonda Hope a breve su Marte

La sonda Hope degli Emirati Arabi è partita dalla Terra nel luglio del 2020 ed è progettata per studiare l' atmosfera di Marte dallo spazio. La sonda Hope effettuerà la manovra di inserimento nell'orbita il 9 febbraio a partire dalle 10:30 EST

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La sonda Hope degli Emirati Arabi tra meno di due settimane entrerà in orbita attorno al pianeta rosso.

La sonda Hope degli Emirati Arabi è partita dalla Terra nel luglio del 2020 ed è progettata per studiare l’ atmosfera di Marte dallo spazio. La sonda Hope effettuerà la manovra di inserimento nell’orbita il 9 febbraio a partire dalle 10:30 EST (1530 GMT circa).

La sonda Hope al momento del lancio aveva subito una serie di ritardi, ma in seguito il viaggio interplanetario è andato avanti senza intoppi e ora il veicolo si appresta ad effettuare le ultime manovre che la immetteranno in orbita.

Sarah Al Amiri, presidente dell’Agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti, durante una conferenza stampa ha dichiarato:

“In questo momento, la squadra si è preparata al meglio delle possibilità per raggiungere l’orbita attorno a Marte. Stiamo facendo il conto alla rovescia prima di arrivare sul Pianeta Rosso”.



La manovra di inserimento in orbita che la sonda Hope degli Emirati Arabi si appresta ad effettuare è definita cruciale, in quanto meno della metà delle missioni inviate su Marte sono andate a buon fine.

La manovra è rischiosa, la sonda Hope manterrà accesi i propulsori per mezz’ora in modo da rallentare abbastanza da entrare in orbita. Per ora tutto è andato bene e, come ha fatto sapere il personale che coordina la missione Hope, l’orbiter è in condizioni eccellenti.

Pete Withnell, responsabile della sonda Hope del Laboratorio di fisica atmosferica e spaziale dell’Università del Colorado, che ha collaborato con gli Emirati Arabi Uniti per la missione, durante la conferenza stampa ha dichiarato:

“Siamo fortunati ad avere un veicolo spaziale sano e tutto sembra molto buono al momento”.

Withnell ha aggiunto:

“Sono ottimista, ma posso dire che molti membri della squadra si svegliano alle due del mattino sudando freddo solo pensando e ripensando agli aspetti della missione”

Il 9 febbraio, se la sonda Hope degli Emirati Arabi entrerà correttamente in orbita attorno a Marte, il paese diventerà la quinta nazione ad aver raggiunto il pianeta rosso con successo. Le altre nazioni sono: la NASA, l’Unione Sovietica, l’Agenzia spaziale europea e l’India. 

Il quintetto è destinato ad allargarsi ulteriormente perché anche la Cina avrà il suo orbiter attorno a Marte subito dopo l’arrivo della Hope.

La sonda Hope degli Emirati Arabi è un enorme balzo in avanti rispetto all’esperienza accumulata in precedenza. Gli Emirati Arabi Uniti si sono limitati a lanciare dei satelliti in orbita terrestre, mentre un astronauta ha trascorso una settimana a bordo della ISS nell’autunno del 2019.

Due anni prima il paese ha lanciato un’iniziativa incentrata su Marte intesa a costruire un’economia priva di petrolio e a migliorare le conoscenze scientifiche e tecnologiche.

La sonda Hope degli Emirati Arabi e gli obiettivi scientifici della missione sono stati definiti in collaborazione con la comunità internazionale, in particolare con l’Università del Colorado. La sonda Hope è stata inviata nello spazio con un vettore giapponese Mitsubishi Heavy Industries H-IIA il lancio il 19 luglio.

La sonda Hope indagherà Marte

La sonda spaziale Hope trascorrerà in orbita un anno marziano, pari a circa due anni terrestri, studierà il pianeta rosso da maggio. Hope studierà come interagiscono gli strati dell’atmosfera del pianeta.

Gli Emirati Arabi Uniti nel 2024 intendono lanciare il primo rover lunare, Rashid, che si concentrerà sullo sviluppo e la valutazione delle tecnologie di esplorazione spaziale. Come per la sonda Hope, gli Emirati Arabi Uniti appalteranno il lancio di Rashid.

La sonda Hope degli Emirati Arabi ora deve arrivare sana e salva in orbita attorno a Marte, questo è l’obiettivo primario del team.

“Penso che tutti in missione capiscano quello che stiamo provando emotivamente”, ha detto Al Amiri. “Ogni punto di celebrazione è seguito da diversi punti di preoccupazione”.

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