L’origine vulcanica delle antiche rocce di Venere

Un gruppo internazionale di ricercatori ha scoperto che i terreni più antichi di Venere, detti anche tessere, presentano una stratificazione che sembrerebbe coerente con un'antica attività vulcanica.

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Venere, il secondo pianeta in ordine di distanza dal Sole, definito anche il pianeta “gemello” della Terra è in questi giorni per diverse ragioni al centro della ricerca scientifica. Un gruppo internazionale di ricercatori ha scoperto che i terreni più antichi di Venere, detti anche tessere, presentano una stratificazione che sembrerebbe coerente con un’antica attività vulcanica. Questa scoperta, se confermata, potrebbe implementare quanto sappiamo sulla geologia di Venere.
Questi terreni, o “tessere”, sono regioni che presentano delle deformazioni tettoniche sulla superficie di Venere che sono spesso più elevate del paesaggio circostante. Costituiscono circa il 7% della superficie del nostro vicino cosmico e sono sempre la caratteristica più antica nei loro immediati dintorni, risalenti a circa 750 milioni di anni fa. In un nuovo studio apparso su Geology, i ricercatori hanno osservato che una parte importante di queste strutture presentano striature coerenti con la stratificazione.
Secondo Paul Byrne, professore associato di scienze planetarie alla North Carolina State University e autore principale dello studio: “Ci sono generalmente due spiegazioni per le tessere: o sono fatte di rocce vulcaniche, o sono le controparti della crosta continentale terrestre. Ma la stratificazione che troviamo su alcune tessere non è coerente con la spiegazione della crosta continentale“.
Il gruppo internazionale di ricercatori ha studiato le immagini della superficie di Venere catturate nel 1989 dalla sonda spaziale Magellano della NASA. La sonda Magellano ha utilizzato il radar per visualizzare il 98% del pianeta attraverso la sua densa atmosfera. Mentre i ricercatori hanno studiato le tessere per decenni, prima di questo lavoro la stratificazione delle tessere non era stata riconosciuta come diffusa. Secondo Byrne, quella stratificazione non sarebbe possibile se le tessere fossero porzioni di crosta continentale.
La crosta continentale è composta principalmente da granito, una roccia ignea che si forma quando le placche tettoniche si muovono e l’acqua viene subdotta dalla superficie. Ma il granito non forma strati. Se c’è la crosta continentale su Venere, allora è sotto le rocce stratificate che vediamo”, ha spiegato Byrne.
A parte l’attività vulcanica, l’altro modo per creare una roccia stratificata è attraverso depositi sedimentari, come arenaria o calcare. Non c’è un solo posto, oggi, su Venere in cui questo tipo di rocce possano formarsi. La superficie di Venere è calda come un forno autopulente e la pressione è equivalente a quella presente a 900 metri sott’acqua. Quindi le prove in questo momento indicano che alcune porzioni delle tessere sono costituite da roccia vulcanica stratificata, simile a quella che si trova sulla Terra“.
Byrne spera che il lavoro consentirà di far luce sulla complicata storia geologica di Venere.
Byrna concludendo dichiara:
Anche se i dati che abbiamo ora indicano le origini vulcaniche delle tessere, se un giorno saremo in grado di campionarle e scoprire che sono rocce sedimentarie, allora si sarebbero dovute formare quando il clima era molto diverso, forse come quello della Terra. Venere oggi è un inferno, ma non sappiamo se è sempre stato così. Un tempo era come la Terra ma ha subito catastrofiche eruzioni vulcaniche che hanno rovinato il pianeta? In questo momento non possiamo dirlo con certezza, ma il fatto della stratificazione nel tessere restringe le potenziali origini di questa roccia“.
Il team di ricerca era composto da scienziati provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Turchia, Canada e Russia. Le immagini provenivano dal Planetary Data System e dall’Astrophysics Data System della NASA.
Fonte: Phys.org

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