L’ospedale Bambin Gesù e il presidente Trump si fanno avanti per il piccolo Charlie

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Dopo l’ondata di commozione popolare che ha costretto i medici inglesi a posporre l’eutanasia del piccolo Charlie Gard, il neonato inglese affetto da una terribile malattia di origine genetica, si sono moltiplicati gli interventi a favore dell’ipotesi di aiutare la famiglia a tentare una terapia sperimentale, nonstante le condizioni del bambino siano tanto gravi da non poter sopravvivere se staccato dalle macchine che lo aiutano a respirare e nutrirsi.

Quasi contemporaneamente interveniva anche l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma che si è detto “pronto ad accoglierlo”. Lo ha detto la presidente della struttura capitolina Mariella Enoc: “Ho chiesto al direttore sanitario di verificare con il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato il neonato, se vi siano le condizioni sanitarie per un eventuale trasferimento di Charlie presso il nostro ospedale. Sappiamo che il caso è disperato e che, a quanto risulta, non vi sono terapie efficaci. Siamo disponibili ad accogliere il loro bambino presso di noi, per il tempo che gli resterà da vivere. Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che dio affida ad ogni uomò. Le parole del santo padre, riferite al piccolo Charlie, ben riassumono la mission dell’ospedale bambino gesù”.

Dopo la lunga battaglia combattuta dai genitori per dare speranza a loro figlio potrebbe ora aprirsi uno spiraglio.

vedremo come risponderà la direzione sanitaria dell’ospedale inglese presso cui il bambino è ricoverato.

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