Marte, il radar italiano MARSIS scopre un lago di acqua salata sotto il polo sud di Marte

La clamorosa scoperta consiste in un lago di acqua salata sotto il polo sud marziano, al riparo dai raggi cosmici, che potrebbe, a certe condizioni, ospitare la vita

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Conferenza stampa di presentazione di un’importante scoperta scientifica inerente Marte, effettuata da un team tutto italiano.

La scoperta è stata possibile grazie all’utilizzo dello strumento MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding), un radar italiano istallato a bordo della sonda europea Mars Express.

MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding) è un radar italiano multifrequenza utilizzato dalla missione ESA Mars Express.
I suoi obiettivi principali sono l’identificazione e la mappatura di acqua, sia liquida che ghiacciata, nello strato fino a 5 km sotto la superficie del pianeta.

Utilizzando tecniche SAR (Radar ad apertura sintetica) può scandagliare il sottosuolo. In orbita intorno a Marte e grazie alle lunghe antenne di 20m applicate alla sonda, lo strumento riceve e analizza gli echi delle onde radio che vengono riflesse dal suolo e dal sottosuolo.
Nel sottosuolo, la presenza di una sacca di acqua è facile da rilevare poichè modifica fortemente il segnale riflesso. Anche nel caso di ghiaccio l’identificazione è possibile anche se più difficile da effettuare, generando un eco simile a quello della roccia. Lo strumento permette inoltre di caratterizzare i materiali e quanto è liscia la superficie.

Gli scienziati ESA hanno comunicato nel novembre del 2005 di aver individuato un lago ghiacciato nel sottosuolo marziano, nei pressi di Chryse Planitia, per mezzo del radar MARSIS. Nel 2007 attraverso il radar sono state effettuate delle stime di massima sulla quantità di acqua immagazzinata nel polo sud del pianeta sotto forma di ghiaccio



Partecipano alla conferenza stampa:

Enrico Flamini, Professore di Planetologia presso l’Università di Chieti-Pescara e Responsabile di Progetto dell’esperimento MARSIS per l’Agenzia Spaziale Italiana.,

Elena Pettinelli Responsabile del Laboratorio di Fisica Applicata alla Terra ed ai Pianeti dell’Università degli studi Roma Tre, co-investigator di MARSIS,

Roberto Orosei Ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e responsabile scientifico del radar MARSIS.

La nuova scoperta di MARSIS – conferenza stampa

Il dott. Flamini annuncia che è stata scoperta acqua liquidi sotto la superficie di Marte.

Nel passato, spiega lo scienziato italiano, L’acqua era abbondante su Marte e si presentava in superficie con oceani, fiumi e laghi. Quest’acqua è in parte evaporata e portata via dal vento solare durante gli ultimi miliardi di anni ma continua ad essere presente in superficie sotto forma di ghiaccio al polo nord e, in parte, al polo sud, mista a ghiaccio di co2.

Il succo della scoperta odierna è la scoperta di un lago di acqua salata, individuato grazie alle indagini di MARSIS, che sembra possedere tutti i requisiti per ospitare la vita.

Il lago si trova ad un chilometro e mezzo di profondità, esiste da molto tempo, ha acqua liquida, sali ed è protetto dai raggi cosmici: questi, dicono gli autori della ricerca, sono elementi che potrebbero far pensare anche a una nicchia biologica.

Ora la dottoressa Pettinelli sta spiegando come opera MARSIS e come si è arrivati alla scoperta attuale.

Il lago si trova in profondità sotto la calotta ghicciata del polo sud marziano.

Già altri depositi di acqua erano stati in passato mappati dal Mars Advanced Radar per Subsurface e Ionosferic Sounding (MARSIS).

Come spiegano gli scineziati, la sola immagine del radar non è sufficiente a dimostrare che si tratti di acqua liquida. Un altro indizio viene dalla permittività del materiale riflettente: cioè la sua capacità di immagazzinare energia in un campo elettrico. L’acqua ha una maggiore permettività rispetto a roccia e ghiaccio. Calcolare la permittività richiede la conoscenza della potenza del segnale riflessa dalla patch luminosa, qualcosa che i ricercatori hanno solo potuto stimare e, secondo i dati rilevati, la permittività nell’area esaminata è più alta che altrove su Marte e paragonabile a quella dei laghi subglaciali della Terra. Sebbene non sia possibile misurare lo spessore dello strato d’acqua, secondo il dott. Orosei non stiamo parlando di un film sottile di acqua ma, probabilmente di una profondità di almeno qualche metro. L’area del lago sembra presentare un diametro di almeno 20 chilometri.

Non tutti sono ottimisti circa la possibilità che il lago rappresenti un ambiente idoneo alla vita, gli alti livelli di sale, che unitamente alla pressione dei ghiacci sovrastanti impediscono all’acqua di congelare alle temperature di molti gradi sotto lo zero che si ritiene vi siano, non sembrano l’ideale per la presenza di eventuali forme di vita paragonabili a quelle della Terra ma c’è da dire che eventuali forme di vita marziane avrebbero avuto miliardi di anni per adattarsi a vivere in quelle condizioni, anche se naturalmente, al momento non è dimostrato nè dimostrabile che possano essercene. Un altro importante fatto da rilevare è questo grande lago è protetto dai raggi cosmici dalla sua profondità.

Ora il team di ricerca italiano che gestisce il MARSIS tenterà di scoprire se nell’area sono presenti altri laghi in profondità e se siano collegati tra loro come succede per i laghi subglaciali situati in profondità sotto il polo sud della Terra.

Il dott. Orosei, dell’Istituto di Radioastronomia di Bologna dell’Inaf ha affermato che “Il lago, buio e salato, è probabilmente profondo qualche metro e si trova nella regione di Marte chiamata Planum Australe, nel Polo Sud del pianeta. Si tratta della prima evidenza della presenza di acqua liquida sotto al polo sud di Marte, un vasto lago subglaciale ampio quasi venti chilometri. Questa notizia era attesa da 30 o 40 anni. I dati raccolti dal radar Marsis fra maggio 2012 e dicembre 2015 mostrano che si tratta di una massa d’acqua stabile. Il grande lago buio e salato del Polo Sud potrebbe non essere l’unico: potrebbero essercene altri e, ora, sappiamo come cercarli.

La ricerca, ora, soprattutto con la missione Exomars che partirà nel 2020, tenterà di individuare altri laghi nelle zone più temperate di Marte.

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