Michio Kaku: la teoria delle stringhe e gli alieni

La teoria delle stringhe ha certamente incuriosito il grande pubblico di appassionati che aspetta di osservarne gli sviluppi. Dopo 2000 anni stiamo iniziando a sistemare i vari pezzi di un gigantesco puzzle e presto saremo in grado di trovare molte risposte ai misteri insoluti che ci circondano

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Il fisico teorico Michio Kaku, professore al City College di New York e noto divulgatore scientifico, sostiene con vigore la teoria delle stringhe.

Kaku ha appena scritto un libro intitolato “The God Equation“, dove mette sotto la lente di ingrandimento la ricerca che vuole combinate la relatività generale di Einstein con la teoria quantistica per realizzare una “teoria del tutto“.

Michio Kaku ritiene che la teoria oggi elaborata dagli scienziati non sia la versione definitiva. Molti premi Nobel hanno posizioni differenti riguardo la teoria delle stringhe, teoria che lui stesso ha contribuito a fondare. Secondo Kaku siamo davanti a un nuovo inizio, i prossimi esperimenti che verranno effettuati su aree inesplorate come, ad esempio, la materia oscura potrebbero contribuire alla nascita di una teoria del tutto.

La teoria delle stringhe ha certamente incuriosito il grande pubblico di appassionati che aspetta di osservarne gli sviluppi. Dopo 2000 anni stiamo iniziando a sistemare i vari pezzi di un gigantesco puzzle e presto saremo in grado di trovare molte risposte ai misteri insoluti che ci circondano.

Potremo andare oltre le speculazioni rispondendo a domande come il viaggio nel tempo, l’esistenza di ulteriori dimensioni e i wormhole. Altre domande potrebbero trovare una risposta soddisfacente, cosa è successo prima del Big Bang? Cosa c’è dall’altra parte di un buco nero? Nessuna di queste domande può essere risolta dalla teoria della relatività di Einstein, per questo dobbiamo andare oltre.

Michio Kaku ha scritto il suo libro in un periodo drammatico, nel mezzo di una pandemia. Newton nel corso di una pandemia causata dalla peste fu costretto a casa e a soli 23 anni scrisse le leggi che cambiarono per sempre il corso dell’umanità. Come Newton, oggi gli scienziati stanno scrivendo nuove leggi per spiegare ancora meglio la natura che ci circonda.



Oggi viviamo una scissione che non si verificava da decenni. Michio Kaku la paragona alla visione opposta tra Niels Bhor e Albert Einstein riguardo la teoria quantistica. La stessa contrapposizione si manifesta oggi per la teoria delle stringhe che ha fatto nascere un grande interesse ma generato molte critiche.

Oggi, come ai tempi di Newton non vi era certezza della correttezza delle sue leggi, non c’è nulla che dimostri la teoria delle stringhe, ma la matematica è sempre un passo avanti alla sperimentazione.

È qui che entra in gioco il Large Hadron Collide.

Grazie al Large Hadron Collider possiamo testare il modello standard che spiega “quasi tutto”. Secondo Kaku il modello è spettacolare, ma è una delle teorie più brutte mai proposte. La teoria delle stringhe porta al modello standard con facilità e con pochi presupposti. Per questo la teoria delle stringhe potrebbe essere provata proprio grazie agli esperimenti condotti al LHC.

La teoria delle stringhe e il super collisore

Il super collisore, racconta Kaku, venne proposto negli anni ’90. Una macchina immensa, più grande del LHC, purtroppo venne cancellata dal congresso.

In uno degli ultimi giorni di udienze, un membro del Congresso domandò: “Troveremo Dio con la tua macchina? Se è così, voterò a favore. “Il povero fisico che doveva rispondere a quella domanda non sapeva cosa dire. Avremmo dovuto dire, questa è una macchina che creerà le condizioni della più grande invenzione di tutti i tempi: l’universo.

Sfortunatamente, il fisico rispose: “bosone di Higgs”. Il congresso non avrebbe mai stanziato 10 miliardi di dollari per un’altra particella subatomica.

Il super collisore, sostiene Kaku, è stato annullato “perché noi fisici eravamo nella torre d’avorio e non avevamo alcun legame con il contribuente che lo avrebbe pagato”. In passato bastava pronunciare al congresso la parola “Russia” e si sarebbe fatto di tutto per appoggiare qualsiasi tipo di programma, ma ormai la guerra fredda è fortunatamente alle spalle.

Poi è arrivato Stephen Hawking. Ha generato così tanto interesse ed è stato un vero fisico all’avanguardia della scienza, non un semplice “divulgatore”.

Contatto alieno

Tra qualche mese avremo a disposizione il telescopio spaziale James Webb ed è per questo che kaku ritiene che le probabilità di entrare in contatto con una civiltà aliena siano piuttosto alte. Ma Kaku non appoggia l’idea di un contatto, ricorrendo all’esempio di Montezuma e all’incontro con Cortés in Messico avvenuto centinaia di anni fa. Kaku ritiene che gli alieni potrebbero essere amichevoli, ma non ne è sicuro al 100%.

Nel suo libro Micho Kaku parla di diversi scienziati del passato ponendo Newton al primo posto. Grazie a lui gli scienziati sono entrati in possesso della matematica adatta a spiegare l’universo, migliorata poi da Einstein che ha in seguito elaborato la curvatura dello spaziotempo e tutto quello che è alla base delle nostre conoscenze.

Le leggi del moto di Newton avviarono la rivoluzione industriale. Una persona del genere, spiega Kaku, nasce una volta ogni diversi secoli.

Micho kaku e la fede

Molti scienziati si professano atei, altri credono in qualcosa di ultraterreno. Hawking, ad esempio, era profondamente ateo, sosteneva che se il Big Bang ha creato tutto, anche il tempo, allora non c’era spazio per nessun Dio. Kaku ha un’altra formazione essendo figlio di buddisti che credono nel Nirvana.

Micho Kaku ha frequentato la chiesa presbiteriana e la scuola domenicale e ha studiato la Genesi. Kaku sostiene che con l’idea del multiverso possiamo fondere insieme questi due paradigmi diametralmente opposti. Secondo la teoria delle stringhe, i Big Bang si verificano continuamente.

Secondo Kaku, la genesi avviene ovunque e in ogni istante e l’universo si espande nel Nirvana. Lo spazio a undici dimensioni previsto dalla teoria delle stringhe è il Nirvana e secondo Kaku sia il buddismo che la filosofia giudaico-cristiana possono fondersi in unìunica teoria.

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