- Gli scienziati della NASA hanno previsto il ruolo centrale che l'AI giocherà nel futuro dei viaggi nello spazio. Già ora utilizziamo forme rudimentali di AI sulle nostre sonde ma le sfide proposte dall'esplorazione dello spazio profondo richiederanno una AI molto più sofisticata.
- Dove nessun uomo è mai giunto prima
Gli scienziati della NASA hanno previsto il ruolo centrale che l’AI giocherà nel futuro dei viaggi nello spazio. Già ora utilizziamo forme rudimentali di AI sulle nostre sonde ma le sfide proposte dall’esplorazione dello spazio profondo richiederanno una AI molto più sofisticata.
Steve Chien e Kiri Wagstaff del Jet Propulsion Laboratory della NASA hanno previsto che, in futuro, il comportamento delle sonde spaziali sarà regolato dalle IA piuttosto che dall’intervento umano da terra. L’umanità ha fatto passi da gigante nella conoscenza della nostra e di altre galassie grazie ai sofisticati sistemi posti a terra o in orbita terrestre, per imparare ancora di più dovremo affidarci a sonde robot destinate ad arrivare sempre più lontano, i cui controlli dovranno necessariamente essere affidati a menti artificiali sempre più evolute, in grado di affrontare anche situazioni impreviste.
Le sfide che si presenteranno alle sonde inviate ad esplorare lo spazio profondo saranno principalmente di tre ordini:
- Interruzione delle comunicazioni. In questo caso le sonde dovranno essere in grado di proseguire la loro missione senza ricevere nuove istruzioni. Dovranno poter decidere, cioè, quando e come operare le loro osservazioni e quando e come inviare i dati raccolti. Un aspetto chiave di questo è sapere quali sono i dati da documentare e come identificarli: per esempio, l’AI al comando della sonda dovrebbe poter decidere se, osservando il clima di un pianeta, stia osservando una tempesta eccezionale o un’espressione climatica normale di quel pianeta. Per farlo dovrà essere in grado di confrontare i risultati delle precedenti osservazioni e trarre conclusioni appropriate.
- Le sonde del futuro viaggeranno in zone dello spazio profondo poco conosciute e dovranno essere in grado di adattarsi a condizioni ambientali impreviste. Ad esempio, dovrebbero poter reagire alla possibilità di trovarsi ad intersecare il percorso di un asteroide imprevisto o dover reagire ad improvvisi aumenti di temperatura o gravità.
- Le distanze da percorrere anche solo nel sistema solare, tanto più per l’osservazione delle stelle più vicine, sono tali che il tempo necessario affinché la sonda arrivi nella zone delle osservazioni potrebbe essere stato sufficiente perché diverse generazioni di scienziati siano morte prima del ritorno della sonda. Sonde di questo tipo, una volta lanciate, saranno di fatto abbandonate a sé stesse nell’adempimento della loro missione.