Salvia Divinorum: una recente ricerca ne mette in luce il potere analgesico e antinfiammatorio

Gli sciamani erano soliti utilizzare la salvia nelle cerimonie di guarigione. Da sempre i mazatechi credono che la Salvia Divinorum sia l’incarnazione della Vergine Maria e sono soliti infatti chiamarla Ska Maria Pastora, hojas de Maria oppure Yerba Maria

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La Salvia Divinorum è una pianta erbacea, originaria del Messico. Anche se oggi le coltivazioni sono diffuse un po’ in tutto il paese, inizialmente si concentravano soprattutto nella zona della Sierra Mazateca in Oaxaca. Erano soprattutto gli sciamani locali ad utilizzarla nelle cerimonie di iniziazione.

Gli iniziati dovevano infatti durante la cerimonia avvicinarsi alla divinità, cosa questa piuttosto semplice grazie al potere allucinogeno della salvia. Gli sciamani erano soliti utilizzare la salvia anche nelle cerimonie di guarigione. Da sempre i mazatechi credono che la Salvia Divinorum sia l’incarnazione della Vergine Maria e sono soliti infatti chiamarla Ska Maria Pastora, hojas de Maria oppure Yerba Maria. 

Oggi la Salvia Divinorum può essere acquistata presso gli smart shop online, come Zamnesia ad esempio, un’erba che in questo modo è riuscita ad andare oltre i confini messicani e a diffondersi in tutto il mondo. Certo, il suo potere allucinogeno ha fatto sì che la Salvia Divinorum sia oggi guardata con sospetto dalle autorità.

Allo stesso tempo però sono state condotte molte ricerche che la riguardano e che hanno portato alla scoperta di molti altri poteri. La Salvia Divinorum non deve infatti secondo i ricercatori essere guardata solo come una sostanza allucinogena e psicotropa, ma anche come una sostanza che potrebbe risultare estremamente utile in medicina visto il suo potere analgesico e antinfiammatorio

La Salvia Divinorum come sostanze psicoattiva e allucinogena 

Il principio attivo di questa pianta è la salvinorina A, forte allucinogeno dissociativo. La salvinorina A ha un’azione diretta sui recettori kappa degli oppioidi, recettori che hanno il compito di regolare la percezione che abbiamo del mondo attorno a noi. Ecco quindi che assumendo questo principio attivo, la percezione del mondo cambia ed entrano in gioco allucinazioni e alienazione da se stessi.

Si ha come la sensazione che la mente si espanda, andando a scoprire nuovi mondi, nuovi orizzonti. C’è chi afferma che si tratta di un’esperienza mistica, spirituale, religiosa. 



Gli effetti della salvinorina A dipendono da molti fattori. Gli effetti saranno ovviamente quanto più intensi, tanto più alta è la concentrazione della salvinorina A nella pianta. Molto dipende però anche da colui che la consuma, effetti quindi che possono variare da soggetto a soggetto e dal suo grado di sensibilità. In alcuni casi è possibile ottenere un effetto rilassante, calmante, distensivo, un effetto quindi leggero.

In altri casi invece l’esperienza allucinogena può essere particolarmente intensa e movimentata. Non si ha mai però una eccessiva eccitazione, perché anche nel caso di allucinazioni particolarmente importanti ci si sente come rapiti dell’allucinazione stessa, dalla sua osservazione, alienati. 

La Salvia Divinorum come potente analgesico e antinfiammatorio 

Come abbiamo inizialmente affermato, gli sciamani erano soliti utilizzare la Salvia Divinorum anche nelle cerimonie di guarigione, considerata utile infatti per curare cefalea, dolori causati da reumatismi, gonfiore addominale e diarrea.

I ricercatori della facoltà di Neuroscienze dell’Instituto Nacional de Psiquiatría Ramón de la Fuente Muñiz di Città del Messico hanno condotto degli studi al riguardo, per capire se effettivamente ci fosse della verità dietro a queste cerimonie di guarigione. Hanno scoperto che è effettivamente così. 

Studiando gli effetti della salvinorin A sul nostro organismo, hanno capito che non esistono solo effetti psicotropi ma anche analgesici e antinfiammatori che potrebbero essere sfruttati in medicina e per la cura di molte patologie.

Ovviamente è importante cercare di fare in modo che la sostanza sia priva di effetti psicotropi prima di offrirla ad un paziente, una vera e propria sfida questa che sicuramente ricercatori e medici cercheranno di portare avanti nel corso dei prossimi anni.

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