Siloe. Una sonda spaziale vaticana?

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di Oliver Melis per Reccom Magazine

Dalla Terra sono partite tantissime missioni spaziali, dall’alba dell’era spaziale, il 1957 con lo Sputnik e via di seguito il primo astronauta in orbita terrestre, il Russo Gagarin fino alle missioni lunari americane e le varie missioni effettuate da sonte robotiche su Venere, Marte, Mercurio, e i pianeti giganti fino a Plutone, ormai classificato pianeta nano, la ricerca continua e spesso, anche a sproposito, si parla di un pianeta, il decimo o pianeta X o almeno cosi si intendeva prima della cacciata di Plutone pianeta indegno. SI vocifera di una missione enigmatica della quale si sa poco o nulla, la missione della sonda Siloe che sarebbe stata inviata nello spazio profondo dopo la scoperta di un pianeta oltre l’orbita di Plutone che sarebbe forse grande tre volte la Terra.

A fare queste rivelazioni fu un Gesuita appartenente al SIV, il Servizio Informazioni Vaticano. La sonda Siloe avrebbe fotografato alla fine degli anni 90 un pianeta, Nibiru. Di questo pianeta esisterebbe un filmato di 5 minuti e alcune fotografie.

Il nuovo Testamento evocherebbe la scoperta, soprattutto Luca 13,7 dove Gesù parla della torre di Siloe a Gerusalemme e Giovanni 9,7 che fa riferimento a un miracolo avvenuto nella piscina di Siloe dove un cieco riacquistò la vista.”colui che ridà la vista ai ciechi” starebbe a significare che la sonda, sarebbe stata inviata per ridare la vista all’umanità. Il Vaticano sarebbe quindi il finanziatore della missione gestita dalla NASA.

Il Vaticano possiederebbe in Arizona sul monte Graham il il VATT, Vatican Advanced Technology Telescope, in collaborazione con l’Università dell’Arizona. Il Vaticano avrebbe inaugurato due nuovi radiotelescopi dal nome inquietante: Lucifer 1 nel 2010 e Lucifer 2 nel 2011, costruiti per osservare gli oggetti in avvicinamento alla Terra sulla gamma dell’infrarosso. Letteralmente il nome Lucifer significa “portatore di luce”, quindi al di là delle implicazioni “diaboliche” si tratta di un significato vicino anche questo al nome Siloe. Esisterebbe anche un radiotelescopio del Vaticano situato in Alaska e gestito dai gesuiti (probabilmente sempre dal fantomatico SIV). Il complesso sarebbe mimetizzato perché svolgerebbe attività coperte dal massimo segreto.



Ricapitolando abbiamo un’organizzazione segreta e un Gesuita che racconta di una missione, iniziata negli anni 90 e terminata in pochi anni nonostante la distanza, andata e ritorno oltre l’orbita di Plutone. La New orizons partita nel 2006 è arrivata nelle vicinanze di Plutone nel 2015, 9 anni di viaggio…come ha fatto la sonda Siloe, considerando che in genere le sonde portano il carburante necessario a poche correzioni di rotta e sfruttano la gravità dei pianeti e l’effetto fionda? Qui ci viene in aiuto la rete che in genere non è mai avara di notizie sensazionalistiche…

Siloe: “oltre le leggi fisiche”

“…la sonda è stata assemblata presso l’Area 51, disponeva di un motore a impulsi elettromagnetici e, una volta completata, fu collocata in orbita da un velivolo del tipo Aurora. La sonda non disponeva di calcoli e preindicazioni sulla traiettoria e ubicazione precise di Nibiru, per cui il suo scopo era di approssimarsi al pianeta correggendo la rotta il più possibile per poi riavvicinarsi al Sistema Solare ad una distanza tale da poter trasmettere dati e immagini al radiotelescopio segreto posizionato in Alaska”

Certo, costruita presso l’area 51, questo spiega molte cose, l’area 51 una base segreta che nasconde UFO, alieni, sonde spaziali avveniristiche, anche Aurora, il fantomatico mezzo di trasporto che farebbe la spola dalla base allo spazio, una bufala dietro l’altra che il povero credulone accetterà volentieri.

E il radiotelescopio in Alaska? balle. Ma torniamo un attimo al VATT e agli altri telescopi che il Vaticano avrebbe chiamato Lucifer, il nemico numero uno della Chiesa, possibile ?

Il monte Graham che, vista la sua posizione favorevole, libera da inquinamento luminoso e vicino all’equatore, ospita ben tre diversi osservatori astronomici:

1) Large Binocular Telescope (LBT), gestito da un consorzio internazionle, americano, tedesco, italiano.

2) Heinrich Hertz Submillimeter Telescope , dell’università dell’Arizona

3) Vatican Advanced Technology Telescope (VATT), del Vaticano

Dove si trova “Lucifer” ? Si trova in uno dei tanti strumenti che compongono l’LBT (non nel VATT) che si chiama appunto LUCIFER, precisamente . “two multi-object and longslit infrared spectrographs plus imagers. The imager has 2 cameras and can observe at both seeing limited and diffraction limited with adaptive optics”.

Nome sicuramente coniato da qualche profano astronomo, ben prima della costruzione del VATT, che ha pensato che l’etimologia di Lucifero è “portatore di luce”, poteva calzare a pennello con uno strumento che misura la sua composizione spettrale all’infrarosso.

Insomma, come al solito, tante chiacchiere, tante voci che si autoalimentano e poca o nessuna sostanza. In rete funziona così, qualcuno inventa una storiella che si accordi con qualche idea di base complottista e la condivide sui social. In questo caso si parla di un soggetto sempre chiacchierato e sospettato, il Vaticano, che molti complottisti ritengono colpevole delle peggiori malefatte quasi al pari degli USA, e la storiella comincia ad essere condivisa fino a diventare virale grazie a gruppi e gruppuscoli seguaci delle teorie complottiste.

Per chiudere torniamo un attimo ai passi biblici Luca 13,7 e Giovanni 9,7 pare proprio che qualcuno abbia costruito la storia partendo da qui, una sorta di premonizione che si auto avvera, ma soffermiamoci su Luca 13,7 dove si parla di una pianta, un fico che da anni non da frutti e il padrone la vorrebbe estirpare, questa storia non ha nessun succo, un fico secco appunto.

Oliver Melis è owner su facebook delle pagine NWO ItaliaPerle complottare e le scie chimiche sono una cazzata

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