Trappist-1, nessuna anomalia orbitale tra i pianeti del sistema

I loro periodi intorno TRAPPIST-1 sono equilibrati e sincronizzati in modo che le interazioni tra le rispettive forze di attrazione gravitazionali non hanno effetti tali da scagliare qualche pianeta verso la stella o fuori dal sistema planetario

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Gli astronomi hanno finalmente potuto confermare con le osservazione come il sistema di TRAPPIST-1 riesce a sopravvivere. I sette pianeti delle dimensioni della Terra in orbita intorno alla stella sono perfettamente sincronizzati nelle loro orbite.

In termini scientifici, i pianeti sono in risonanza orbitale. I loro periodi intorno TRAPPIST-1 sono equilibrati e sincronizzati in modo che le interazioni tra le rispettive forze di attrazione gravitazionali non hanno effetti tali da scagliare qualche pianeta verso la stella o fuori dal sistema planetario. Fin dalla scoperta del sistema, avvenuta alcuni mesi fa, c’era già il sospetto che i pianeti fossero in risonanza orbitale ma solo ora gli astronomi sono riusciti araccogliere abbastanza informazioni sul settimo pianeta, TRAPPIST-1h, per confermarlo. I risultati sono pubblicati in Nature Astronomia.

“TRAPPIST-1h è esattamente dove il nostro team ha predetto che fosse. Per un po’ abbiamo temuto di avere visto ciò che volevamo vedere.” Ha detto Rodrigo Luger, in un comunicato.

Il lavoro teorico del team si è concentrato sui dati dei primi sei pianeti. Utilizzando la loro distanza precisa, i periodi orbitali, e la loro velocità, sono stati in grado di determinare con precisione il comportamento di TRAPPIST-1h. Essi hanno scoperto che il pianeta h aveva solo sei possibili periodi orbitali consentiti se il sistema stellare era effettivamente in risonanza orbitale. I dati hanno mostrato loro quella corretta.

La scoperta è stata possibile grazie ad una grande collaborazione tra scienziati di tutto il mondo. I ricercatori hanno utilizzato i social media per discutere i dati in tempo reale, man mano che la missione K2 li rilasciava.



“Valutare i risultati dei dati è sempre stimolante, ma è stato un piacere raro poter vedere scienziati di tutto il mondo collaborare e condividere i loro progressi in tempo quasi reale sui social media durante l’analisi dei dati relativi ai transiti di TRAPPIST-1h,” È stato il commento di Jessie Dotson, scienziato del progetto relativo alla missione K2 presso l’Ames Research Center della NASA.

TRAPPIST-1 si trova a meno di 40 anni luce dalla Terra e tre dei suoi pianeti, di dimensioni e conformazione simile a quella della Terra, sono nella zona abitabile. Il sistema è considerato un ottimo candidato per la ricerca di vita al di là del sistema solare.

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