Visitare le profondità di Giove

Il pianeta Giove, il gigante del sistema solare, presenta certamente delle condizioni estreme di gravità, pressione atmosferica, temperatura e velocità dei venti

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2002
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Per noi esseri umani è del tutto normale pensare di camminare sulla superficie di un pianeta. Lo facciamo sulla Terra, lo abbiamo fatto sulla Luna, il nostro satellite e lo faremo, si spera, su Marte entro qualche decennio. Ma nel sistema solare ci sono altri corpi oltre quelli citati, corpi di enormi dimensioni, uno su tutti è Giove, sarebbe possibile camminare su questo gigantesco mondo?

Il pianeta Giove, il gigante del sistema solare, presenta certamente delle condizioni estreme di gravità, pressione atmosferica, temperatura e velocità dei venti. Scendendo nella sua atmosfera lo spettacolo sarebbe incredibile.

Superata la spessa atmosfera, molto in profondità c’è un immenso oceano di idrogeno metallico liquido simile nel comportamento e nell’aspetto al mercurio ma con una densità di molto inferiore, l’idrogeno infatti è denso il 60% dell’acqua. Scendendo ancora più in profondità dopo decine di migliaia di chilometri incontreremo un nucleo roccioso caldissimo e forse solido.

Non conosciamo l’interno di Giove con accuratezza, per scoprirlo aspettiamo che la missione della sonda spaziale Juno, che lo ha appena raggiunto ci racconti qualcosa di interessante. La sonda utilizzerà misurazioni gravitazionali ed elettromagnetiche precise per mappare ciò che accade sotto le nuvole di Giove.

Fin qui abbiamo fantasticato, ma lasciamo per un attimo da parte la fantasia e proviamo a capire cosa ci possono dire di Giove le tecnologie attuali.

Giove, nonostante sia molto lontano da Sole è caldo. La parte superiore della sua atmosfera si trova a circa 630 ° C. Passando attraverso la sua atmosfera la temperatura scende rapidamente all’aumentare della pressione e della velocità del vento. La sonda Galileo, che si è tuffata nell’atmosfera di Giove nel 1995, ha visto giungere la sua fine 58 minuti dopo l’ingresso nell’atmosfera a una profondità di 156 chilometri. Per la Galileo e per la sua elettronica la combinazione di pressione (23 atmosfere) e temperatura (153 ° C ) si è rivelata mortale.



Proviamo a scendere un po’ di più, portiamoci a 500 chilometri. Qui la visibilità è quasi completamente scomparsa e le spesse nuvole di ammoniaca turbinano tutt’intorno, con la velocità del vento di circa 100 metri al secondo.

Scendendo sotto lo strato di ammoniaca troviamo uno strato con nuvole di acqua che mostrano effetti atmosferici complessi che la sonda Juno potrebbe svelare. La nostra tecnologia attuale non può andare oltre, impossibile arrivare allo strato di idrogeno super critico, qui l’idrogeno non è proprio un gas ma non si comporta nemmeno come un liquido.

Scendendo ancora più in profondità, dopo un viaggio di 2,5 ore avremo raggiunto il gigantesco oceano di idrogeno liquido metallico. Ovviamente non potremo stare in piedi su questa superficie, finiremo per continuare a sprofondare verso il nucleo roccioso del gigante del sistema solare.

Per ora non sappiamo con certezza se il nucleo solido ci sia veramente, ma i modelli teorici prevedono che Giove sia dotato di un nucleo roccioso, forse simile ai pianeti terrestri. Anche qui, la sonda Juno potrebbe darci qualche risposta.

A quelle profondità pressione e temperatura distruggerebbero qualsiasi cosa, a meno di pensare a fantascientifiche astronavi che possano immergersi nelle profondità gioviane dovremo aspettare a lungo per poterci anche solo avvicinare a un luogo simile.

Giove tra i pianeti è il signore del sistema solare, la sua massa è 2,5 volte la massa di tutti i pianeti messi insieme. Per questo Giove è cosi straordinario.

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